FEI, al via il progetto Beni Comuni. Cento gli immigrati coinvolti

Il Molise e l'agricoltura per l'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi
Il Molise e l'agricoltura per l'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi

Si terrà domani, lunedì 11 novembre, con inizio alle ore 10.00, presso la Sala Parlamentino della Giunta regionale in Via Genova 11 a Campobasso, l'apertura ufficiale del Progetto "Beni Comuni", percorso finanziato dal Fondo Europeo per l'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi - FEI, che vede l'ACLI nazionale, l'ENAIP, la Regione Molise e l'Arcidiocesi di Campobasso enti aggiudicatari. 
 
Previsti gli interventi di Mimma Giaccari, direttrice ENAIP nazionale, Sabrina Simone, presidente ACLI Molise, Michele Colavita, direttore regionale del servizio Politiche sociali ed Assistenza socio-sanitaria. All'incontro saranno presenti anche il presidente della Giunta regionale, Paolo di Laura Frattura, e l'assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia. 
 
Il percorso, destinato ad un numero massimo di 100 immigrati, è articolato in varie fasi e prevede interventi volti al sostegno reale della loro occupabilità attraverso percorsi di informazione, orientamento, tutoring, stage, misure di accompagnamento e di auto imprenditorialità alla creazione di imprese nella filiera dell'agricoltura, settore chiave e in forte sviluppo nel territorio molisano.
Circa 500 le ore che dovranno svolgere gli immigrati che, dopo essersi candidati spontaneamente al progetto, sono stati selezionati da un'apposita cabina di regia.
 
Il percorso sarà articolato in due fasi: un primo step d'aula di 250 ore, suddiviso in 4 moduli che spazieranno dai diritti e doveri in relazione alla Costituzione italiana agli elementi di etica e di normativa sui luoghi di lavoro fino alle procedure e alle modalità per la creazione di imprese agricole e da una  seconda  fase, di pari durata alla prima, che vedrà coinvolti in prima persona gli immigrati selezionati in un project work/stage presso aziende agricole del territorio molisano.
 
Per concretizzare maggiormente la componente del processo d'integrazione, al tutor d'aula verrà affiancato un tutor immigrato al fine di stimolare il coinvolgimento dei partecipanti e farli sentire, a tutti gli effetti, pienamente inseriti nel contesto sociale del nostro Paese.

 

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