Marcia della Pace a Campobasso, la riflessione del vicepresidente Petraroia

La "Croce di Lampedusa", costruita con le assi delle barche che hanno trasportato i migranti, aprirà il corteo
La "Croce di Lampedusa", costruita con le assi delle barche che hanno trasportato i migranti, aprirà il corteo

«L'evento voluto da Paolo VI per ricordare al Mondo il valore insostituibile della Pace e contrastare la guerra in Vietnam, si terrà a Campobasso nella sua 46esima edizione dedicata al tema della Fraternità. Una Marcia di civiltà che porrà il Molise nell'ultimo giorno dell'anno sotto i riflettori nazionali per ribadire che non c'è giustizia se non tacciono le armi e che il futuro dell'umanità o si costruisce in pace e fratellanza, o sarà offuscato dalle tenebre della morte e della guerra. 
 
Per molti sarà anomalo osservare il Molise come luogo depositario di una cultura di pace, e onde evitare dubbi sulla secolare propensione all'umiltà, alla solidarietà e alla fraternità indicata nel tema della 46esima Marcia Nazionale, ci soccorre il pronunciamento della Congregazione dei Santi che il 30 ottobre scorso con nota firmata dal Cardinale Angelo Amato indirizzata all'Arcidiocesi di Benevento e al parroco di Foiano Val Fortore (BN) conferma che il primo Santo della nostra terra è l'Eremita Giovanni nato a Tufara nel 1084 e morto nell'Abbazia di Mazzocca il 14 novembre del 1170. 
 
Fu il Papa Adriano IV il 14 aprile del 1156 con una propria Bolla a dettare la Regola Benedettina ai Frati che da anni si erano raccolti intorno a San Giovanni prima a Baselice e poi a Foiano. Con un secolo di anticipo su Celestino V e su San Francesco d'Assisi, l'Eremita di Tufara, dopo essere stato dal 1103 al 1106 a Parigi, tornò a casa, donò tutti i suoi averi ai poveri del paese e si ritirò in una vita di umiltà, di contemplazione e di pace, fondando la più grande Abbazia di quel periodo storico.
Il suo esempio ha valicato nove secoli ed è giunto fino ai nostri giorni con un messaggio così forte che ha indotto decine di Comuni sparsi in tre regioni dell'Alta Valle del Fortore a individuare come proprio Patrono San Giovanni Eremita da Tufara. 
 
Per questa ragione il Molise può cogliere con gioia la notizia giunta da qualche settimana dalla Sacra Congregazione che riconosce formalmente quello che per i devoti era già assodato, e unire in un evento nazionale in cui si celebra il valore della fraternità l'esempio concreto condotto 900 anni fa sul nostro territorio da un molisano poco conosciuto ma di grande spessore.
 
Anche per questo la Marcia Nazionale della Pace di Campobasso sarà l'occasione per recuperare, rilanciare e promuovere, le secolari radici culturali di laboriosità e di solidarietà a cui le comunità molisane e sannite si sono sempre ispirate».
                                                                                Michele Petraroia

 

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