Esattorie, firmato l'accordo al Ministero del Lavoro per la Cassa integrazione in deroga aprile-giugno 2014

Secondo l'Assessorato regionale al Lavoro, sono centinaia i lavoratori molisani che attendono di conoscere le modalità di accesso alla Cassa in deroga
Secondo l'Assessorato regionale al Lavoro, sono centinaia i lavoratori molisani che attendono di conoscere le modalità di accesso alla Cassa in deroga

Non senza difficoltà, è stato sottoscritto in data odierna il Verbale di accordo in sede governativa, presso il Ministero del Lavoro, per collocare 106 dipendenti della società Esattorie S.p.A. in liquidazione in Cassa integrazione in deroga per il periodo aprile-giugno 2014. Presente per il Molise un rappresentante dell'Assessorato regionale al Lavoro, che ha preso atto dell'orientamento ministeriale improntato al contenimento della spesa pubblica e al taglio dei costi e delle uscite.
 
Il Governo non ha ancora deciso la disciplina sulla concessione della Cassa in deroga a decorrere da gennaio 2014 e, per domani, alle 16.00, si riuniranno a Roma gli assessori regionali al Lavoro per fare il punto sulla mancata pubblicazione del Decreto interministeriale previsto dall'art.4, comma 2, della legge n.85 del 18.07.2013.
 
"Sono centinaia gli addetti in Molise che attendono di conoscere le modalità di accesso alla Cassa in deroga - si legge in una nota dell'Assessorato regionale al Lavoro -  e, se sommati ai lavoratori interessati alla mobilità in deroga, si raggiungono le 2 mila unità. Sta di fatto che l'obbligo del pareggio di bilancio spinge il Governo ad avere un orientamento restrittivo, che si è potuto cogliere anche nella riunione odierna".
 
"E' opportuno - si legge ancora nella nota - acquisire come territorio le ricadute non positive di una scelta di politica economica che lega le mani alle istituzioni regionali e locali in materia di spesa pubblica, tentando di costruire tutti insieme una rimodulazione del funzionamento degli ammortizzatori sociali che sappia tenere insieme la tutela del reddito delle famiglie con progetti di pubblica utilità o attività socialmente utili".
 
"Se non si fa massa critica a Roma su questi temi - conclude il comunicato - sussiste il rischio di scaricare ogni aspettativa sulla Pubblica amministrazione locale, provinciale o regionale, che, pur volendo, non può agire al di fuori delle norme sancite dalle leggi dello Stato e dai Regolamenti europei".

 
 

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