Impegni per il Molise, Petraroia: per fronteggiare la crisi occorre l'intervento del Governo nazionale

Petraroia. Sull'emergenza Molise si è confrontato a Scapoli con il sottosegretario Legnini
Petraroia. Sull'emergenza Molise si è confrontato a Scapoli con il sottosegretario Legnini

«A margine delle celebrazioni sul 70° anniversario della presa di Monte Marrone promosse dal Comune di Scapoli, è stato possibile soffermarsi sulla situazione di crisi in cui versa il Molise in un confronto franco e aperto con il sottosegretario all'Economia e Finanze, Giovanni Legnini. È inutile nascondere gli orientamenti nazionali che mirano ad accentrare le scelte di Governo a Roma svuotando i territori di poteri, rappresentanza e risorse.
 
I recenti tagli introdotti dall'ultimo Decreto su ulteriori 700 milioni a carico delle Regioni e gli obblighi imposti dal pareggio di Bilancio introdotto nell'art. 81 della Costituzione che comporteranno manovre correttive dell'ordine di 20 e 30 miliardi annui per il 2015 ed il 2016, sono state al centro della Conferenza dei presidenti delle Regioni,  cui ho partecipato il 24 aprile a Roma. 
 
Gli errori delle classi dirigenti regionali si sommano ad una crisi senza precedenti e determinano una delegittimazione della politica indicata ad arte come unica responsabile del disagio dei cittadini. Lo sblocco di questa fase porterà al taglio di funzioni e di fondi per i Comuni, al completamento della soppressione delle province e allo svuotamento delle regioni con possibile superamento, di fatto o accorpamento delle stesse.
 
In questo contesto, crescono le difficoltà dei territori e diminuiscono gli strumenti a disposizione delle istituzioni locali e delle amministrazioni regionali per fronteggiarli, avallando la campagna aperta da tempo del Corriere della Sera su un nuovo centralismo romano già anticipato da diversi provvedimenti adottati negli ultimi 5 anni da Governi di centrodestra, tecnici e di centrosinistra.
 
È chiaro che il futuro non è roseo per una piccola Regione come il Molise che conta 310 mila abitanti, di cui solo 99 mila occupati, con il 15.8% di disoccupati, ed alla prese con una crisi connessa con il taglio dei trasferimenti nazionali che bloccano l'edilizia e fermano il terziario, il commercio e le pubbliche amministrazioni. Se a ciò si aggiunge la crisi del tessile e dell'avicolo che, in proporzione sono simili se non peggiori di quelle dell'Ilva o delle acciaierie di Piombino, c'è da costruire una risposta istituzionale a tutela del lavoro e dei lavoratori che non può poggiare solo sulle responsabilità degli Enti locali e della Regione Molise.
 
Serve un'alleanza forte con il Governo ed, in particolare, con il Ministero del Tesoro, ed il sottosegretario Legnini che segue le responsabilità del CIPE è un interlocutore importante di questa rete di soggetti con cui condividere un progetto che porti il Molise fuori dalla palude. Questa è la scommessa che passa per il riconoscimento dell'Area di crisi, per la stipula di un Accordo di Programma con il Governo simile a quello di Piombino, per una compensazione dei fondi europei 2014-2020 decurtati con i fondi di coesione per politiche nazionali, che non poggino sulla convinzione che tutto ciò che è piccolo è inutile, è inefficiente ed è dannoso».
 
                                                 Michele Petraroia

 

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