Ricostruzione, progetti non cantierabili. Frattura ai sindaci: un metodo comune per definire gli Apq

Campobasso, 5 maggio 2014   -   La definizione di un metodo concertato, utile a superare le criticità pendenti sui progetti non cantierabili nei comuni molisani colpiti dal terremoto del 2002, da collegare alla disponibilità delle risorse documentate e alla perentoria necessità di presentare entro i termini fissati gli Apq previsti dalla legge. Questo, il tema centrale dell'incontro operativo che si è tenuto in serata a Campobasso, nel Parlamentino di Palazzo Vitale. Ad affrontare la questione con i sindaci dei centri interessati, il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, il consigliere delegato, Salvatore Ciocca, e il direttore dell'Arpc, Sandra Scarlatelli.

Sul tavolo la possibilità di ridefinire, secondo una scala rigorosa di priorità ed esigenze oggettive, il quadro degli interventi in rapporto alle risorse disponibili che pure, però, risultano insufficienti per soddisfare i progetti in cantiere.  

"Il nostro obiettivo principale - ha sottolineato il governatore Frattura -, adesso è superare il disallineamento tra gli interventi oggetto di stima e quelli definiti nel quadro economico dei progetti esecutivi. Con la consapevolezza oggi di non vederci assegnate risorse aggiuntive da parte del Cipe, noi comunque - ha garantito Frattura -, continueremo a impegnarci per ottenere i fondi necessari".

Per il presidente della Regione dunque fondamentale approntare l'accordo di programma quadro, così da blindare i fondi stanziati . "Abbiamo poco tempo a disposizione - ha ribadito Frattura -, ci troviamo di fronte a una carenza oggettiva di risorse: illusioni non possiamo consentircele. Occorre uno sforzo di tutti per dare le risposte che dobbiamo ai nostri cittadini e alle imprese che stanno lavorando nei comuni colpiti dal sisma e in quest'incontro gettiamo le basi", ha concluso Paolo Frattura.

Sempre durante la riunione, un'analisi approfondita sull'avanzamento delle pratiche per i 5 milioni di euro erogati dalla Regione all'Agenzia di protezione civile già nel mese di febbraio ma non ancora pagati alle imprese.

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