Tutela e valorizzazione del paesaggio italiano, convegno a Roma sul ddl 1181. Petraroia scrive ai senatori Ruta e Caleo e propone un emendamento

L'Aula dei Gruppi parlamentari in Via di Campo Marzio 78, dove il prossimo 13 maggio avrà luogo l'evento
L'Aula dei Gruppi parlamentari in Via di Campo Marzio 78, dove il prossimo 13 maggio avrà luogo l'evento

«In riferimento alla meritoria proposta di legge quadro n. 1181 sulla protezione del suolo che sarà presentata nell'evento del 13 maggio prossimo presso l'Aula dei Gruppi Parlamentari, sottopongo all'attenzione degli illustri relatori l'esigenza di superare il disposto del Decreto legislativo n. 397 del 2003 che all'art. 12 piega il diritto delle comunità locali e degli agricoltori agli interessi di operatori industriali privati equiparando l'installazione di impianti eolici e fotovoltaici ad interventi di pubblica utilità in netto contrasto con l'art. 9 della Costituzione che giustamente tutela il paesaggio considerandolo quale bene pubblico collettivo indisponibile.
 
Secondo le stime di Itale Nostra, i cittadini italiani pagano con la propria bolletta Enel poco meno di 14 miliardi di euro annui per finanziare il mercato dell'energia rinnovabile con effetti distorsivi sulla libera concorrenza, alterazione del mercato, devastazione dei suoli e scempi paesaggistici irreversibili.
 
Se in una regione estesa per 4.400 Km quadrati si è giunti a prospettare l'installazione di 3 mila pale eoliche, mettendo a repentaglio le falde acquifere, i terreni agricoli, i fabbricati rurali, i siti archeologici, le imprese turistiche ed il paesaggio, come si può ipotizzare la tutela del suolo se non si ripristina il rispetto dell'art. 9 della Costituzione?
 
Sollecito un emendamento aggiuntivo da inserire nella proposta di legge in esame, teso a difendere i piccoli coltivatori diretti, le aree interne e svantaggiate dell'Appennino Centro- Meridionale, le micro comunità alle prese con i tagli lineari del Governo e lo spopolamento ed il diritto dei territori a pianificare il proprio sviluppo nel rispetto della Costituzione e delle Leggi.
Un emendamento che restituisca dignità e parità di opportunità tra chi intende continuare a coltivare il proprio terreno per produrre beni alimentari e chi intende utilizzare lo stesso terreno per scopi industriali.
 
In uno Stato di diritto non vince la forza drogata di un giro d'affari miliardario, pagato impropriamente dai cittadini, ma vige il principio che il bene comune non è mercificabile, non è negoziabile e non è disponibile perché appartiene alla storia e al patrimonio di tutti».
 
E' il contenuto della nota che il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, ha inviato ai senatori Roberto Ruta e Massimo Caleo, componenti rispettivamente della Commissione Agricoltura e della Commissione Ambiente di Palazzo Madama.

 
 

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