Centrali a biomassa nel Matese, Frattura: i consiglieri M5S incapaci di assumersi responsabilità, la loro politica solo un proclama

Campobasso, 5 novembre 2014  -  "Con il voto di oggi in aula i cittadini molisani hanno finalmente potuto capire chi fa politica con serietà e chi invece, alla prova dei fatti, non ha il coraggio di assumersi le responsabilità che si legano alla carica elettiva ricoperta. Finalmente siamo passati dalle note e abusate pseudolezioni di politica strillata e contraria a prescindere, completamente scevra di contenuti e consapevolezza legislativa, amministrativa e procedurale, alla prova provata che per taluni politica è sinonimo di populismo e demagogia. Ci dispiace per i due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo, che hanno detto no alla presa d'atto della revoca delle autorizzazioni rilasciate per le due centrali a biomassa nell'area matesina e alla condivisione dell'impianto motivazionale che ha portato la giunta regionale a tale decisione, ma non è così che si fa. Troppo facile. Di politica alla Don Abbondio il Molise non ha bisogno.

Non contenti della performance in consiglio regionale, Federico e Manzo, a seduta conclusa, probabilmente mossi dalla consapevolezza di doversi giustificare della manifesta incoerenza del loro voto, si sono prodotti in un comunicato stampa che dà ragione a chi li accusa di ignorare l'alto senso della politica. Forse loro, non altri, hanno gestito in maniera pessima la loro "campagna ambientalista". Ambientalismo di slogan e nulla più.
Loro, non altri, rispetto a temi di interesse generale continuano a preferire la comoda posizione di un'opposizione miope e avvitata su se stessa. Fondata su chiacchiere. Di fronte alla sopraggiunta volontà popolare tocca a noi, alla politica, decidere. Ma si sa le decisioni comportano rischi, quelli che Manzo e Federico di nuovo oggi hanno lasciato in capo al resto dell'assemblea.

Sul piano politico non trova nessuna giustificazione, se non l'incapacità o il timore di assumersi responsabilità, il loro atteggiamento. È inaccettabile. Non è accettabile da parte di chi, solito salire sul pulpito della scelta più comoda, quella che accontenta la pancia della disperazione, ha chiesto al presidente della giunta di fare il possibile e l'impossibile per azzerare le autorizzazioni e poi, di fronte all'atto concreto del presidente, della giunta e del consiglio, s'è girato dall'altra parte perché l'atto del presidente, della giunta e del consiglio, atto che rispecchia nei fatti le istanze mosse anche dai due consiglieri, sottintendeva e sottintende una seria assunzione di responsabilità.

Non si tirano i sassi per poi nascondere la mano. Questo non è degno, né leale, né denota maturità umana e politica. La politica, quella seria, quella a servizio della collettività, non ha nulla a che vedere con populismo e demagogia, materie nelle quali oggi e ancora una volta i consiglieri Manzo e Federico hanno dato il meglio di loro stessi.

Davanti all'assemblea regionale e soprattutto davanti ai cittadini molisani hanno mostrato il vero volto della loro condotta politica: aizzare il malessere che in giro purtroppo c'è, cavalcando la tigre della rabbia, dello scontento e della delusione, senza fare nulla, contribuire e condividere gli atti che alla rabbia, allo scontento e alla delusione danno o provano a dare una risposta concreta.
I consiglieri Manzo e Federico si sono sottratti all'impegno politico di costruire responsabilmente, come richiesto dai cittadini, un indirizzo diverso per l'area del Matese. Ora tutti lo sanno. E tutti sanno che l'imbarazzo e il pudore sono estranei ai due, viste le insinuazioni pesanti lanciate con la loro nota stampa (altra prova di alto coraggio) tanto per alimentare veleni: almeno di queste dovranno assumersi le responsabilità.
Continuino pure, i consiglieri Federico e Manzo, a praticare politica dei proclami senza sostanza. Adesso siamo tutti più tranquilli: i cittadini molisani hanno potuto vedere che è l'unico settore in cui possono essere di esempio a qualcuno. Non si lamentino poi se il loro simbolo non dovesse essere più un grillo ma un 'coniglio'".

Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in merito al voto contrario espresso dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo, alla presa d'atto della delibera di giunta per la revoca delle autorizzazioni rilasciate alle due centrali a biomassa nel Matese.


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