Conferenza delle Regioni, la Manovra va rivista e corretta

Il Vicepresidente Iorio: " Maggiore equità sul piano politico e territoriale"

Roma. La Conferenza in seduta straordinaria
Roma. La Conferenza in seduta straordinaria

"Le Regioni ribadiscono la disponibilità a concorrere al risanamento dei conti pubblici, come finora sempre accaduto, evidenziando che tale responsabilità deve essere collocata in un equilibrio dello sforzo fra i singoli comparti della Pubblica Amministrazione. Oggi così non è: per questo la Manovra è irricevibile e le Regioni chiedono di cambiarla".

Così inizia il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome a margine della seduta straordinaria tenuta nella giornata di ieri ed interamente dedicata alla Manovra correttiva.
Nel corso dell'incontro che i Presidenti hanno avuto con i giornalisti al termine della riunione, è stato sottolineato che le "Regioni vogliono partecipare a pieno titolo e vogliono fare fino in fondo la propria parte con grande senso di responsabilità", ma quella messa a punto dal Governo è "una Manovra irricevibile e insostenibile perché pesa con oltre il 50% sulle Regioni".

Il Presidente Errani ha spiegato che quella delle regioni è una "posizione tesa ad aprire un confronto serrato con il Governo".
"La nostra posizione - ha detto - è istituzionale, non è segnata da un ragionamento di schieramento politico e non è corporativa: non stiamo tutelando le risorse delle Regioni ma stiamo spiegando che i tagli avranno ricadute pesanti su persone, famiglie e imprese. Tutte le Regioni chiedono ogni garanzia perché la legge numero 42 sul federalismo fiscale possa essere applicata dal 2011 in tutte le sue parti. Con i tagli attuali non è possibile obiettivamente applicare il federalismo".

Anche il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, Vicepresidente della Conferenza, ha insistito sulla necessità di aprire una discussione con il Governo "per una condivisione della Manovra nel corso  dell'approvazione parlamentare". Iorio ha chiesto "un maggiore approfondimento affinché non ci siano disparità tra i sacrifici richiesti ai diversi livelli di governo e per una maggiore equità di carattere politico e territoriale".

 

 

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