No alla violenza contro le donne, adottato il piano triennale. Frattura e Petraroia: programmazione seria, ricca di strumenti importanti per le vittime

Campobasso, 25 novembre 2015-Lalegge regionale, il protocollo d'intesa con enti pubblici e privati, la reteantiviolenza, il tavolo di coordinamento e, ora, la proposta di pianotriennale: va avanti a passi decisi il percorso intrapreso dalla Regione Moliseper il contrasto alla violenza di genere. A comunicare nella giornatainternazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che sicelebra oggi, l'adozione da parte della Giunta nell'ultima riunione del nuovo efondamentale atto di programmazione, è il presidente Paolo di Laura Frattura assiemeall'assessore alle politiche sociali, Michele Petraroia.
"Avvertendola e vivendola come un'assoluta priorità,abbiamo costruito a più mani una proposta di programmazione regionale incentratasu azioni e interventi mirati a contrastare forme di violenza familiari edextrafamiliari inaccettabili e purtroppo assai diffuse nel nostro quotidiano",così Frattura e Petraroia introducono i contenuti del piano regionale diprevenzione e contrasto alla violenza contro le donne.
"È frutto - sottolineano -, di un attento lavoro diconcertazione che ci coinvolge tutti nell'impegno a collaborare per la crescitaculturale e solidale del nostro territorio. Questo piano è ricco di strumentiimportanti e attesi, troppo spesso in silenzio e solitudine disperati, dallevittime. È il segnale di una vicinanza concreta delle istituzioni nei confrontidi tutte coloro che soffrono perché non riconoscono né trovano quei riferimentidi protezione e riscatto che le aiutino ad affrancarsi da soprusi e ingiustizie,in particolare per proteggere e tutelare i loro figli. Con il contributo e lapartecipazione di tanti soggetti, istituzionali e non, di assoluta competenza,abbiamo lavorato e lavoriamo per questo: così vogliamo celebrare oggi unagiornata che ci pone tutti di fronte a un fenomeno di brutalità umana esociale. Questo piano per dare aiuto, ma soprattutto nuove prospettive esperanze".
"Il 20 percento delle risorse stanziate lo destiniamo afinanziare gli interventi per la promozione di azioni di sostegno all'inserimentonel mercato del lavoro e a soluzioni abitative, spesso le condizioni chelimitano le donne a riprendersi in mano la propria vita", spiegano ilgovernatore e il vicepresidente della Regione.
Gli obiettivi indicati nel piano mirano a:
favorire la conoscenza del fenomeno e promuovereiniziative di sensibilizzazione;
avviare un confronto strutturato tra i diversi livellidi governo coinvolti nell'attuazione di interventi, consolidando lacollaborazione sul territorio tra la Regione, gli enti locali e gli altrisoggetti pubblici e privati al fine di promuovere interventi di prevenzione econcorrere alla formazione di una cultura improntata al rispetto di genere;
incrementare la dotazione di strutture e servizi sulterritorio e accrescere le competenze degli operatori pubblici e privati;
garantire l'indipendenza, ancheeconomica, delle vittime di violenza per favorire autonome e consapevoli sceltedi vita.
Dieci le linee di intervento necessarie a tutelare le donne vittime diabusi:
monitoraggio, studio del fenomeno, analisi dei datiraccolti e pubblicazione dei risultati per favorire emersione ed entità delfenomeno mediante il lavoro dell'Osservatorio fenomeni sociali della Regione;
informazione e sensibilizzazione territoriale;
prevenzione;
formazione e aggiornamento professionale degli operatori;
presa in carico di casi conclamati e formulazione di percorsipersonalizzati;
codice rosa (percorso di accesso ai pronto soccorso diCampobasso, Isernia e Termoli);
tre centri antiviolenza;
casa rifugio;
interventi per promuovere l'indipendenza delle vittime di violenza;
accordi di programma.
Modalità, sviluppo e finalitàdelle linee di intervento.
Monitoraggio e valutazione. L'analisidella condizione della donna vittima di violenza, maltrattamento e abuso esigeun coordinamento a livello regionale per realizzare interventi ed azioniefficaci anche nella considerazione della specificità del fenomeno.L'Osservatorio fenomeni sociali della Regione Molise ha il compito diraccogliere i dati qualitativi e quantitativi sul fenomeno, attraverso lamappatura dei servizi e delle strutture, gli operatori impegnati e i lorofabbisogni formativi; i modelli gestionali utilizzati; il numero delle famigliea rischio per l'individuazione precoce del disagio sociale e il sostegnonecessario, i casi valutati come sospetti; i casi conclamati. Elabora i datiraccolti e procede alla redazione del report di valutazione utile a fornireindicazioni operative per la definizione degli interventi da svilupparsi alivello locale.
Informazione e sensibilizzazione. L'attività saràorientata alla prevenzione del fenomeno e alla diffusione di conoscenze relativealla possibilità di ricevere sostegno, attraverso la promozione delle attivitàdi sensibilizzazione presso gli istituti scolastici, universitari ededucativo-culturali mediante incontri con operatori impegnati nel settore eattraverso campagne di informazione sui servizi dedicati.
Formazione e aggiornamento professionale degli operatori. La necessità diutilizzare personale in possesso di conoscenze e competenze specifiche imponel'organizzazione di eventi formativi e/o di aggiornamento professionaleattraverso il coinvolgimento degli Ordini professionali, dell'Asrem, delle Forzedell'ordine, dell'Ufficio scolastico regionale, dell'Università, delle associazionidi volontariato.
Codice rosa. Il Codice rosa,da attivare presso i pronto soccorso degli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli,identifica un percorso di accesso riservato a tutte le vittime di violenze. Vieneassegnato insieme al codice di gravità, da personale formato per riconoscere isegnali, non sempre evidenti, di una violenza subita anche se non dichiarata.Quando viene assegnato un Codice rosa, si attiva il gruppo operativo compostoda personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell'ordine.Il gruppo operativo dà cura e sostegno alla vittima, avvia le procedure diindagine per individuare l'autore della violenza e, se necessario, attiva lestrutture territoriali. Per l'accoglienza delle vittime è dedicata una stanzaapposita all'interno del pronto soccorso, la Stanza Rosa, dove vengono create le migliori condizioni diaccoglienza.
Centro antiviolenza. Eroga servizidi informazione, ascolto, accoglienza a tutela delle donne in difficoltàriguardanti i presidi sanitari, psicologici e legali. Svolge colloqui perl'accoglienza, gestisce una linea telefonica di pronto intervento; offreconsulenza psicosociale, socioeducativa, psicoterapeutica e legale con avvocatiiscritti all'albo del gratuito patrocinio. Assiste la donna nella ricerca dellavoro e nel reperimento di una adeguata sistemazione alloggiativa. Svolgeattività di prevenzione attraverso interventi di formazione e sensibilizzazionerivolte in particolare gli operatori del sistema sociosanitario e della scuola,finalizzati al riconoscimento di maltrattamenti, di abusi e delle violenze edattività culturali dedicate alla comunità sociale.
Casa Rifugio. Concepita in modo da offrire alle donnee ai loro figli, a titolo gratuito, un luogo sicuro per sottrarsiall'aggressività e ai maltrattamenti dei loro persecutori e intraprendere unpercorso evolutivo che, a partire dall'affrancamento dalle condizioniesistenziali del passato, consenta loro di ricostruire la propria vita inautonomia. L'indirizzo della struttura deve essere protetto e segreto. Opera instretta collaborazione con i Centri antiviolenza presenti sul territorioregionale. Eroga le seguenti prestazioni:
servizi di curaalla persona e sostegno psicologico per il compimento del percorso diaffrancamento dal passato, di allontanamento emotivo e materiale, dallarelazione violenta e di costruzione della propria autonomia, di potenziamentodelle competenze e della funzione genitoriale;
consulenzalegale e attività di orientamento per l'avviamento al lavoro e all'indipendenzaeconomica;
adeguatiservizi educativi e di sostegno scolastico nei confronti dei figli minori dellavittima.
Interventi per promuovere l'indipendenza dellevittime di violenza. La Regione promuove:
1) percorsiintegrati ed individualizzati per l'affrancamento dal passato e la costruzionedi una nuova condizione esistenziale;
2) azioni disostegno alla riqualificazione professionale nel caso di donne con basso titolodi studio, finalizzata all'acquisizione di un livello minimo di competenze peragevolare l'ingresso nel mercato del lavoro;
3) formazione esostegno alla creazione di impresa;
4) formazionemirata, azioni di sostegno ed incentivi finalizzati all'assunzione;
5)assegnazione case popolari.
Accordidi programma . La Rete antiviolenza collabora:
1) allaprogrammazione del sistema integrato di servizi e strutture per prevenire econtrastare la violenza di genere;
2) alla raccoltadei dati ed al monitoraggio quali-quantitativo sui bisogni e sui servizi resied all'analisi della domanda e dell'offerta assistenziale;
3) al rafforzamentoed implementazione delle attività dei Centri antiviolenza e al potenziamentodelle competenze professionali degli operatori;
4) alla promozionedi iniziative di informazione e sensibilizzazione sulle attività di contrastoal fenomeno.
L'addetto stampa


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