Commercio, si volta pagina

A distanza di undici anni dalla Legge n.33, il Consiglio regionale è chiamato ad esprimersi sugli aggiornamenti normativi che il settore richiede

Rosario De Matteis. Presidente della Seconda Commissione consiliare e relatore in aula del provvedimento
Rosario De Matteis. Presidente della Seconda Commissione consiliare e relatore in aula del provvedimento

Torna all'esame del Consiglio regionale, nella seduta di martedì 29 giugno, la Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale che introduce modifiche alla disciplina relativa al commercio. In effetti, il provvedimento era già arrivato in Consiglio nel dicembre dello scorso anno, ma l'Assemblea di Palazzo Moffa ne aveva disposto il rinvio in Commissione per ulteriori approfondimenti.

La Proposta di legge intende variare la normativa di settore contenuta nella Legge regionale n.33 che risale al 1999 e necessita, pertanto, di essere aggiornata e resa maggiormente aderente a quelle che sono le esigenze di sviluppo e razionalizzazione della rete commerciale molisana.

La sua elaborazione è stata portata avanti con il metodo del confronto, nel senso che, attraverso numerosi incontri, sono state coinvolte le associazioni di categoria, quelle dei consumatori e dei sindacati, le quali hanno, nel complesso, largamente condiviso l'articolato del provvedimento.
I soli rappresentanti della grande distribuzione, i cosiddetti Centri commerciali, hanno espresso perplessità in relazione al numero delle aperture in deroga nei giorni festivi previsto dai legislatori regionali.

La proposta di legge contiene delle sostanziali novità. Vediamo le principali.  Sono accelerate le procedure per l'individuazione degli obiettivi di presenza e sviluppo delle grandi strutture di vendita la cui adozione viene attribuita alla Giunta regionale e non più all'Osservatorio regionale sul commercio, che svolge azioni di monitoraggio, di valutazione sull'impatto e di studio. Si modificano i termini di concessione di finanziamenti ai Comuni per interventi nei Centri storici e si favorisce la costituzione e lo sviluppo di "Centri commerciali naturali", progetti consortili ed elaborati d'intesa con I Comuni.
 
Sono previsti benefici per i Comuni al di sotto dei mille abitanti e per quelli montani. Viene modificato il regime degli orari degli esercizi commerciali in sede fissa e quello relativo alle deroghe delle aperture domenicali e festive. Si fa chiarezza, infine, sulle diverse tipologie di vendita e si dettano norme specifiche a seconda se si tratti di vendite straordinarie, di fine stagione o promozionali.

 

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