Politiche sociali integrate alla Direzione salute della Regione Molise: servizi più efficienti e rispondenti ai bisogni del cittadino

A fronte di una popolazione che sta invecchiano progressivamente e che dopo i 65 anni diventa grande consumatore di servizi sanitari e sociali è fondamentale avere un punto unico di governo per capire le dinamiche dei bisogni della popolazione.
A fronte di una popolazione che sta invecchiano progressivamente e che dopo i 65 anni diventa grande consumatore di servizi sanitari e sociali è fondamentale avere un punto unico di governo per capire le dinamiche dei bisogni della popolazione.

Al contrario di quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Movimento dei cristiano sociali del Molise, non c'è nulla di singolare nell'accorpamento del Servizio per le politiche sociali alla Direzione generale della salute della Regione: l'assistenza integrata è una componente fondamentale della salute e delle riforme dell'assistenza sociale in tutta Europa.

Solo così, attraverso una regia unica delle politiche sanitarie e sociali, il cittadino viene posto al centro di reti integrate sanitarie e sociali per ricevere servizi giusti, appropriati, di qualità.
La Regione Molise, dunque, ha scelto di uniformarsi a un criterio condivisibile individuando la Direzione che assuma la titolarità delle competenze per l'integrazione sociale e sanitaria per facilitare il coordinamento tra le azioni dell'Assessorato del lavoro e delle politiche sociali e quello della Salute.

Questa scelta tiene conto delle migliori esperienze di governance pubblica in tali ambiti.
Facendo, infatti, incontrare i due mondi finora separati del sanitario e del sociale si agevola la raccolta delle buone pratiche normative, gestionali e assistenziali per favorirne una divulgazione tra gli operatori accreditati, pubblici e privati, in un approccio di crescita della cultura della qualità, dell'efficacia, dell'efficienza, dell'appropriatezza e della sostenibilità delle prestazioni erogate.

A fronte di una popolazione che sta invecchiano progressivamente e che dopo i 65 anni diventa grande consumatore di servizi sanitari e sociali è fondamentale avere un punto unico di governo per capire le dinamiche dei bisogni della popolazione.
Da qui deriva la declinazione dei criteri per la rimodulazione dell'offerta dei servizi sociali e sanitari, la costruzione di linee guida, condivise e definite a livello della Conferenza Stato-Regioni, per definire requisiti comuni condivisi di accreditamento orientati alla qualità, necessari per i soggetti terzi per essere accreditati con i servizi sanitari regionali e con gli enti locali per poter offrire i loro servizi.

Infine occorre allocare coerentemente risorse adeguate a livello regionale, con anche contributi nazionali, per sostenere lo sviluppo delle reti di integrazione tra sanità e sociale nei territori della regione con particolare riferimento ad attività di ricerca, sviluppo, formazione, aggiornamento professionale, costruzione di flussi informativi a supporto dellagovernance e del monitoraggio delle reti regionali.

Solo questo consente di qualificare i sistemi informativi socio-sanitari integrati a livello regionale attraverso la implementazione di sistemi di indicatori estandard per un monitoraggio sistematico dei servizi offerti da parte degli erogatori accreditati, pubblici e privati, al fine del controllo della qualità e delle performance dei servizi erogati e per il monitoraggio della spesa in un approccio di garanzia dei LIVEAS (Lea più livelli essenziali di assistenza sociale), della qualità e della sostenibilità delle reti integrate di servizi sanitari e sociali.


 
 
 
 

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