Campobasso, 8
novembre 2018 - Stato di attuazione delle Zone economiche speciali, valutazione
delle principali criticità, formulazione di proposte per le migliori idee da
mettere in campo. Sono i temi affrontati a Roma, presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri, nel corso della "due giorni" di un workshop che ha
registrato la presenza dei Ministeri interessati, Sviluppo economico, Funzione
pubblica, Sud, Affari esteri, dei principali attori direttamente coinvolti,
Regioni e Autorità portuali, e del partenariato maggiormente rappresentativo,
imprese, associazioni, Anci. I lavori sono stati coordinati dal ministro
Barbara Lezzi.
Presente all'evento
anche il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che ha preso parte alla
sessione di lavoro finale, quella sulla semplificazione amministrativa, e alla
conclusione dei lavori. Le tesi esposte dal governatore del Molise sono state
ampiamente condivise dai presenti che hanno auspicato una discussione della
questione in sede di Conferenza delle Regioni e di Governo, in modo da avere al
più presto una fonte normativa primaria adeguata.
Nel corso del suo
intervento, Toma ha evidenziato l'elevato avanzamento del Piano strategico
della ZES Molise e ha confermato le ragioni della scelta di costruire il
percorso integrato interregionale con la Puglia.
Il governatore del
Molise è poi intervenuto sul tema della semplificazione. «Per le imprese che
intendano allocarsi all'interno di Zone economiche speciali quali quella del
Molise - ha detto - fattori decisamente importanti sono la certezza dei
percorsi, la compressione dei tempi di evasione delle pratiche amministrative,
la presenza di un clima favorevole, l'offerta di un pacchetto insediativo
integrato di servizi, anche secondari, rivolti ai lavoratori sui temi della
mobilità, dei servizi sociali, della qualità della vita. Questo significa molto
di più delle sole agevolazioni finanziarie. Dobbiamo fare in modo che la burocrazia diventi utile e
buona. Purtroppo, i dati della Banca mondiale collocano l'Italia tra gli ultimi
posti in Europa e nel mondo per i tempi di rilascio delle autorizzazioni a fare
impresa e a realizzare lavori».
Toma si è anche
soffermato sulla fase iniziale di attivazione delle ZES. «La mia esperienza di
commissario per il dissesto e per il terremoto - ha rilevato - mi porta a
suggerire, come primo step, procedure simili. Una volta a regime, si tornerà
alla ordinarietà burocratica. Occorrono, però, una forte governance nazionale
che poi si dirami nelle regioni garantendo certezze assolute di tempi e
procedure, come pure un clima realmente innovativo per le imprese in termini di
fiducia nelle relazioni e azioni di accompagnamento nella successione dei
passaggi insediativi».
Per ottenere queste
condizioni, il presidente ha invocato da parte del Governo la predisposizione
di un decreto legge dedicato alle ZES, che incida concretamente su Ministeri ed
Uffici per la velocizzazione dei pareri.
«Le ZES - ha concluso il governatore - devono diventare una condizione
straordinaria rispetto alla quale riservare risorse finanziarie e coinvolgere
tutti gli attori e i player nazionali, per mettere a punto pacchetti innovativi
capaci di competere con quelli più evoluti al mondo che,
al momento, stanno facendo la differenza in quanto a capacità attrattiva».