Minori stranieri non accompagnati, Toma sulla legge 47

Campobasso, 20 novembre 2018 - «Il confrontodi oggi si svolge in concomitanza con la Giornata mondiale dei dirittidell'infanzia e dell'adolescenza, istituita con la Convenzione ONU sui Dirittidel fanciullo del 1989.
Bene ha fatto il garante regionale deidiritti della persona, Leontina Lanciano, che ringrazio, a organizzare questoevento finalizzato a fare il punto sullo stato di attuazione di una norma, lalegge 7 aprile 2017 n. 47, che ha introdotto alcune misure importanti in temadi presa in carico dei minori stranieri non accompagnati.


Sulla condizione dei minori, siano essistranieri o italiani, si sono accesi i riflettori in questi ultimi anni: bastaleggere il recente rapporto Caritas sulla povertą, che parla di 1.200.000minori in situazione di povertą assoluta in Italia, o quello di Save theChildren, che riporta dati altrettanto preoccupanti sulla povertą educativa deiminori, soprattutto nelle grandi periferie urbane e in tutto il Sud Italia,per rendersi conto che sulla reale inclusionedei minori si giocano importanti prospettive per il nostro Paese e per lanostra regione.
La perdurante crisi economica ha accentuatoil disagio e l'emarginazione di moltissime famiglie e i minori sono i primi apagarne le conseguenze.
Occorre attivare, a livello nazionale elocale, iniziative strutturate e condivise per rispondere a questa realtą chespesso assume aspetti drammatici.
Una riproposizione delle azioni avviate conla legge 285/97 (Interventi per la promozione dei diritti dell'infanzia edell'adolescenza) o del Piano nidi 2009/2012, misure diffuse per contrastarel'abbandono scolastico, strumenti di contrasto alla povertą (Reddito diinclusione-REI) potrebbero e possono costituire risposte utili a ridurre ifenomeni di emarginazione.


La legge 47/17 ha introdotto la figura del"tutore volontario" dei migranti stranieri non accompagnati e mi risulta che ilgarante abbia attivato in passato uno specifico percorso formativo proprio perquesta figura. Un ringraziamento ai tanti volontari che, aderendo a questopercorso, hanno fatto una scelta importante, impegnativa e difficile, chepresuppone passione, competenza, spirito di servizio, in quanto impone dirappresentare i minori stranieri non accompagnati presenti sul territorioregionale, di accompagnarli nelle varie attivitą quotidiane, di assicurare illoro benessere, di fungere da raccordo tra i soggetti istituzionali e il minorestesso.
Il tutto, occorre sottolinearlo, comeaffermatodalla Convenzione ONU suidiritti del fanciullo, nel "superiore interesse del minore".
Gli ultimi dati disponibili attestano chenelle varie strutture regionali (SPRAR e Comunitą alloggio) sono presenti circa200 minori stranieri non accompagnati, a fronte di una presenza complessiva dimigranti di poco superiore alle 3000 unitą.
Attualmente, sono attive sul territorio 73strutture, di cui 36 in provincia di Campobasso e 37 in quella di Isernia, conalcuni SPRAR dedicati proprio all'accoglienza dei minori non accompagnati.
Bisogna ora verificare quali saranno glieffetti del cosiddetto Decreto Sicurezza su questa realtą.


La Regione, all'interno del quadro normativoe regolamentare, ha inteso definire i requisiti di qualitą per il rilascio, cheč competenza esclusiva dei Comuni, dei provvedimenti di autorizzazione e diaccreditamento alle strutture che si candidano a gestire l'offerta residenzialea favore dei minori stranieri non accompagnati, proprio in ragione delleesigenze particolari di queste persone.
Per la veritą, tranne alcuni progetti pilota,le indicazioni regolamentari dettate dalla legge 13/14 (Legge di riordino degliinterventi e dei servizi sociali) non fanno, com'č giusto che sia, distinzionetra minori italiani e minori stranieri non accompagnati; tutte le strutturedevono possedere requisiti organizzativi, funzionali e strutturali analoghi perottenere l'autorizzazione al funzionamento e l'accreditamento e garantireservizi efficaci e di qualitą.
Rispetto alle previsioni della legge 47,sarebbe interessante capire che tipo di ricadute possa avere sul tessutosociale molisano l'istituto dell'affidamento familiare; in tale direzione čprevista un'attivitą di sensibilizzazione e formazione delle personedisponibili, sebbene sia un processo difficile e complesso che, fino ad oggi,non ha dato riscontri particolarmente positivi anche rispetto all'affido diminori molisani».


Lo ha detto il presidente della RegioneMolise, Donato Toma, nel suo intervento all'incontro "Competenze a confronto:tutori volontari e Centri accoglienza minori a un anno dalla Legge 47/2017",che ha avuto luogo questo pomeriggio presso la Sala Parlamentino del Palazzodella Regione di Via XXIV Maggio a Campobasso.


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