Inclusione sociale, firmato il Patto

Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha firmato, in mattinata, con il vice Sindaco di Campobasso, Giuseppe Cimino, il "Patto per l'inclusione sociale".

"E' questo un primo importante passo - ha detto il Presidente Iorio - per la realizzazione di una rete di collaborazione tra Istituzioni e mondo dell'associazionismo privato per il sostegno alla popolazione e principalmente a quelle sacche più deboli e a rischio. Il documento che firmiamo oggi, che poi sarà esteso a tutto il territorio regionale e alle altre Istituzioni che vi operano a vario livello, è la sintesi dei suggerimenti, delle idee e delle progettualità arrivate alla Struttura regionale dai diversi soggetti pubblici e privati che riunimmo qualche mese fa per fronteggiare insieme il problema della droga e dell'inclusione sociale in genere.
 
In questi mesi abbiamo raccolto direttamente da tali soggetti iniziative, buone pratiche e proposte che abbiamo messo in questo documento cercando di renderle immediatamente operative con l'impegno di risorse provenienti dei singoli bilanci e dalla programmazione strutturale. In questo modo abbiamo dato anche una risposta concreta all'invito rivoltoci in questo senso da Monsignor Bregantini".

Presenti all'incontro, oltre all'Assessore regionale alle Politiche sociali, Angiolina Fusco Perrella - che ha seguito direttamente per conto del Presidente Iorio, insieme alla sua Struttura tecnica, tutte le fasi della messa a punto e della stipula del Patto - il Presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, l'Arcivescovo di Campobasso, Mons. Giancarlo Bregantini, il Presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D'Ascanio, ed i massimi rappresentanti delle Questure, delle Prefetture e dell'Ufficio Scolastico Regionale.

Nello specifico, il Patto per l'inclusione ha come obiettivo generale il recupero della coesione sociale attraverso la realizzazione di azioni complesse, volte a rimuovere i vincoli dell'esclusione sociale e a promuovere l'integrazione sociale e lavorativa delle fasce di popolazione a maggiore rischio attraverso le seguenti azioni: 

1.     Promuovere la partecipazione all'occupazione: a) favorire percorsi guidati per le persone appartenenti alle fasce di popolazione più vulnerabili; b) favorire politiche di conciliazione della vita professionale e della vita familiare; c) favorire le opportunità di inserimento e di occupazione dell'economia sociale; d) favorire il reinserimento lavorativo attraverso la realizzazione di azioni finalizzate al reimpiego e all'incremento dell'occupabilità.
 

2.     Promuovere l'accesso di tutti alle risorse, ai diritti, ai beni e ai servizi: a) organizzare i sistemi di protezione per contribuire a garantire condizioni di vita dignitose; superare gli ostacoli relativi alla ricerca di lavoro, garantire l'accesso all'occupazione; b) attuare politiche abitative e di accesso ai servizi essenziali; c) attuare politiche di accesso alle cure ; d) attuare politiche di accesso effettivo all'istruzione e agli altri servizi pubblici e privati.
 

3.     Intervenire a favore delle persone più vulnerabili: a) favorire l'integrazione sociale delle donne e degli uomini, segnatamente a causa del loro handicap o della loro appartenenza a un gruppo sociale con particolari difficoltà; b) eliminare situazioni di esclusione sociale che colpiscono i minori; c) sviluppare azioni globali a favore dei più deboli.
 

Realizzare nel breve/medio periodo i seguenti obiettivi:
 

1.     potenziamento centro per l'integrazione socio lavorativa di persone in situazione di disabilità psichica;
 

2.     attivazione di una struttura aggregativa per adolescenti e giovani con ritardo mentale;
 

3.     potenziamento delle strutture di accoglienza diurna per le persone in situazione di diversa abilità (Peter pan, Casa nostra);
 

4.     realizzazione, in collaborazione con i servizi territoriali della ASREM e i soggetti del Terzo settore di uno o più sportelli ascolto che offrano consulenza e informazioni sulle problematiche connesse all'abuso delle sostanze psico attive, con particolare attenzione ai temi della prevenzione;
 

5.     attivazione di un centro di prima accoglienza (centro crisi) rivolta ai giovani tossicodipendenti e realizzazione di una rete di sostegno domiciliare specialistico in favore delle famiglie interessate; 
 

6.     potenziamento della rete degli operatori di strada, per consentirne una capillare presenza all'interno degli spazi aggregativi giovanili, con una attività di informazione, controllo e prevenzione; 
 

7.     attivazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema delle dipendenze all'interno delle scuole secondarie;
 

8.     realizzazione di un centro di mediazione penale minorile;
 

9.     potenziamento della rete di strutture residenziali destinate ad ospitare i minori istituzionalizzati;
 

10.   potenziamento dei servizi nido pubblici e privati e creazione di una rete di spazi gioco;    
 

11.   potenziamento del centro diurno destinato alle persone con malattie dia Alzeimer;
 

12.   realizzare almeno una struttura residenziale per i disabili in condizioni di gravità privi di adeguato sostegno familiare (dopo di noi);
 

13.   potenziamento della rete territoriale di assistenza socio-sanitaria integrata in favore delle persone anziane e delle persone disabili;
 

14.   interventi di sostegno, in sinergia con i servizi territoriali competenti, di politiche finalizzate al benessere familiare;
 

15.   attivazione di almeno una RSA per anziani e/o disabili, utilizzando le strutture "Pistilli" e "Colitto";
 

16.   attivazione di un programma per la messa a disposizione di borse lavoro destinate a persone in situazione di svantaggio sociale(disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti) e persone inoccupate; 
 

17.   promuovere iniziative per assicurare la piena integrazione dei giovani nel contesto locale, anche con il potenziamento dei centri giovanili già presenti all'interno delle associazioni di quartiere;
 

18. incentivare l'autoimprenditorialità con sistemi di intervento in grado di compensare una crescente precarietà lavorativa dei giovani;
 

19. attivazione percorsi formativi per le assistenti familiari, soprattutto extracomunitarie, presenti sul territorio di Campobasso e impegnate nel carico di cura di anziani e disabili;
 

20. realizzazione all'interno delle scuole elementari e medie di percorsi finalizzati alla diffusione della cultura dell'accoglienza dei cittadini stranieri.

 

A cura dell'Ufficio Stampa
della Presidenza della Regione Molise

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