Lo scenario Normativo

 
 

Una sfida globale, con obiettivi universali.

Lo sviluppo sostenibile, inteso come lo "sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare  i  propri  bisogni  senza  compromettere  la  possibilità  delle  generazioni  future  di soddisfare i propri", prevede un approccio normativo globale che tenga conto degli aspetti economici, sociali e ambientali in modo che le varie componenti  si rafforzino reciprocamente. Nel 2015 sono stati sottoscritti dai governi di tutto il mondo alcuni accordi fondamentali e riferimenti chiave per lo sviluppo sostenibile. La prima a prendere forma è l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, finalizzata alla costruzione del quadro strategico successivo  agli  Obiettivi  del  Millennio  (Millennium  Development  Goals  -  MDGs),  il  cui termine era fissato al 2015. Con i suoi 17 Obiettvi e 169 sotto-obiettivi, l'Agenda 2030 offre una nuova visione globale e ambiziosa di integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, pone nuove sfide di governance e genera una grande forza innovatrice.
Nello stesso anno sono stati adottati l'Accordo di Parigi sul clima (COP21), il Programma d'Azione di Addis Abeba, quale parte integrante dell'Agenda 2030, e il Quadro di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi.
Da tempo lo sviluppo sostenibile è al centro anche del progetto europeo. I trattati dell'UE ne riconoscono la portata economica, sociale e ambientale, tre dimensioni che vanno considerate insieme. La Strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile è stata lanciata nel 2001, riveduta nel 2006 e riesaminata nel 2009. Dal 2010 lo sviluppo sostenibile è stato integrato nella Strategia Europa 2020, incentrata su una crescita "intelligente", "sostenibile" e "inclusiva".
L'Unione Europea ha svolto un ruolo determinante anche nella definizione dell'Agenda globale 2030, e nel rispetto del principio di sussidiarietà, è fermamente decisa a fare da apripista, per quanto riguarda l'attuazione degli obiettvi di sviluppo sostenibile in essa contenuto.
La risposta dell'UE all'Agenda 2030 si concretezza in due assi di intervento. Il primo asse, illustrato nella Comunicazione COM (2016) 739 "Le prossime tappe per un futuro europeo sostenibile", prevede la piena integrazione degli OSS nel quadro strategico europeo e nelle attuali priorità della Commissione. Il secondo asse prevede l'avvio di una riflessione volta ad ampliare ulteriormente le priorità delle politiche settoriali dopo il 2020, in vista dell'attuazione a lungo termine degli OSS.
In questo rinnovato quadro globale, si incardina la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), che rappresenta il primo passo per declinare a livello nazionale i principi e gli obiettvi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, assumendone i 4 principi guida: integrazione, universalità, trasformazione e inclusione.

 
 

 

 

 
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