Campobasso, 17 maggio 2020 - «Si riparte, c'è una gran voglia di ritornare ad una quotidianità che prima di questa pandemia nessuno era riuscito ad apprezzare fino in fondo. Sarebbe bello se tornassimo a goderci tutto ciò che questa meravigliosa terra molisana sa offrire: aria salubre, paesaggi stupendi tra colline, monti e mare, borghi incantevoli, luoghi incontaminati dove la natura, per fortuna, non è stata aggredita e violentata. Il Molise è tutto una cartolina. Lo so, qualcuno potrà obiettare che con la natura e le bellezze non si vive e che senza lavoro, senza sostentamento, anche una bellissima giornata di sole può diventare tenebrosa. Potrei anche ribadire quello che abbiamo fatto come Regione, al netto di slogan e proclami, elencarvi uno a uno gli interventi che abbiamo messo in campo per i molisani, raccontarvi tutto l'impegno, la buona volontà che hanno guidato le nostre azioni, che non lasceranno solo nessun molisano. Ma mi rendo conto che tutto ciò potrebbe non bastare quando ci sono sconforto e sfiducia a ingrigire gli animi. Ma è proprio in momenti come questi che la speranza, la tenacia, il coraggio, la volontà di cambiamento, il desiderio di migliorare la situazione, devono albergare in ciascuno di noi. Sarà dura, non lo nascondo, ma non impossibile. Se mi è concesso fare un paragone, dobbiamo ritrovare lo stesso spirito, la stessa forza che ebbero i nostri padri e i nostri nonni all'indomani della Seconda guerra mondiale, con un'Italia distrutta e da ricostruire pezzo dopo pezzo. Gli italiani di allora ce la fecero ad uscire dal pantano e sono fermamente convinto che i molisani di oggi ce la faranno a ripartire.
Dovrà essere una ripartenza filtrata dalla consapevolezza, maturata in ciascuno di noi in questi due mesi e oltre di confinamento, che non tutto potrà essere come prima, almeno per ora. Dovremo essere forti, attenti, concentrati, pazienti. Dovremo rispettare le distanze, usare la mascherina nei luoghi chiusi o dove il distanziamento non è possibile, lavarci spesso le mani, evitare gli assembramenti, mutare gli standard abitudinali, abituarci a rimodulare le nostre relazioni sociali, umane, economiche e lavorative.
Oggi abbiamo due certezze. La prima è che con questo virus dovremo convivere - speriamo per non molto tempo - e che esso è sempre in agguato, per cui comportamenti imprudenti possono causare nuovi focolai. Non possiamo sbagliare, né consentirci leggerezze, disattenzioni, sottovalutazione del problema. Lo dobbiamo a noi stessi e agli altri, perché se è vero che abbiamo visto la luce grazie al grandissimo rispetto che i molisani hanno avuto per le regole - e di questo li ringrazio - è innegabile che non siamo ancora usciti fuori dal tunnel.
La seconda è che la ricerca sta andando avanti e, rispetto all'inizio della pandemia, ci sono nuove conoscenze - altre ce ne saranno man mano che si avanti - sul fronte delle cure che si stanno dimostrando sempre più appropriate ed efficaci.
Care molisane e cari molisani, le parole, alle volte, non sono bastevoli a testimoniare i sentimenti più autentici e profondi che sono in noi. In me c'è amore verso questa terra, verso questa popolazione. C'è la determinazione di pormi al loro servizio e di lavorare dando tutto me stesso. Sentimenti che, spero, arrivino a tutti voi. È più che certo: insieme raggiungeremo la meta. Credetemi, ce la faremo!».
Il messaggio del presidente Toma alle molisane e ai molisani alla vigilia della ripartenza.