Consiglio regionale, Iorio su Finanziaria e Bilancio

"Le leggi Finanziaria e di Bilancio che abbiamo presentato all'Aula sono documenti stilati in un momento molto difficile determinato dalla crisi internazionale. Ad ogni modo essi contengono elementi importanti e strategici per sostenere l'economia, le famiglie e il mondo del lavoro affinché superino l'attuale congiuntura negativa, il tutto non rinunciando ad una fase di riorganizzazione strutturare e operativa della macchina amministrativa della regione e degli enti ad essa collegati. Non manca poi una strategia per continuare il percorso che abbiamo già intrapreso quando varammo la Fondazione Cultura che vede la creazione di un'Orchestra Stabile Regionale che sia ad un tempo, elemento culturale ed artistico capace di attirare finanziamenti nazionali, ma anche possibilità di crescita professionale e lavorativa per tanti giovani molisani che hanno intrapreso la carriera musicale".

Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio intervenendo nella tarda serata di ieri in Consiglio regionale in occasione del dibattito generale sulla  Legge Finanziaria e sulla Legge di Bilancio presentate dall'Esecutivo.
Rispondendo poi alle sollecitazione che gli erano venute dal dibattito, e principalmente da alcuni esponenti delle opposizioni, il Presidente Iorio ha evidenziato come al Molise in questa fase occorra una classe politica che unita lotti per i suoi diritti.


"Non serve a questa Regione, anzi la danneggia, - ha sottolineato - l'atteggiamento di un'opposizione  pronta in ogni momento a cavalcare qualunque protesta e a sostenere sempre e comunque le ragioni di chi, per un qualsiasi motivo, scende in piazza e organizza cortei, arrivando così al paradosso di sostenere nello stesso momento posizioni configgenti e in alcuni casi diametralmente diverse. Il tutto senza mai fornire una proposta con cui potersi confrontare con noi per trovare, nell'interesse dei cittadini, una soluzione nuova o diversa. 
 
Abbiamo una sinistra che si esercita solo in un continuo 'niet' rivolto a 'scatola chiusa' ad ogni ipotesi o progetto di cambiamento. Un arroccamento sterile su posizioni che non tengono in assoluto conto che il mondo cambia, che le nuove logiche di organizzazione, oltre che le leggi di finanza pubblica, obbligano le istituzioni e i diversi settori sociali ad evolversi, certo non cancellando quello che di buono si è fatto in passato, ma mutando ciò che ha dimostrato di non funzionare o di essere oggi inadeguato ai tempi. Questa Regione, lo ripeto, ha bisogno che qualche esponente di sinistra  rinunci agli applausi di ogni corteo di protesta che si organizza, che  faccia a meno di qualche titolo sui giornali con cui si dileggia,  offende e  diffama l'interlocutore, per intraprendere con noi una strada comune che ci faccia essere uniti nel sostenere i nostri diritti e con essi la nostra autonomia.
 
Leggo su Libero di oggi che i trasferimenti dello Stato centrale per regioni come la Valle d'Aosta o il Trentino sono quattro volte superiori a quelli a noi concessi annualmente. Questo perché essendo quelle  Regioni a Statuto Speciale vengono loro riconosciute delle specificità, così accade per Sardegna, Sicilia e Friuli, che in verità hanno grosse dimensioni territoriali e demografiche. Non è forse il caso  che tutti insieme, come classe politica, chiediamo che anche al Molise vengano riconosciute le sue specificità territoriali e demografiche per avere più risorse e dare risposte ai suoi cittadini. La sinistra rispetto a questa sfida storica preferisce soffiare demagogicamente sul vento di tagli, delle riduzioni, delle mortificazioni di ciò che c'è. Il tutto, come  detto, sempre senza fare proposte concrete e dire specificatamente dove e cosa chiudere o tagliare.
 
Sono comunque convinto che questi comportamenti verranno opportunamente giudicati dai cittadini che da sempre mostrano saggezza rispetto a chi fa solo populismo vuoto e di finalità elettoralistica".

 

A cura dell'Ufficio Stampa
della Presidenza della Regione Molise

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