Cooperazione e sicurezza nell'area adriatica, contro la criminalità azioni sinergiche di contrasto

Rosario Priore. Presidente del Comitato scientifico ProAdria, magistrato per un trentennio dagli anni Settanta e coautore di "Intrigo internazionale"
Rosario Priore. Presidente del Comitato scientifico ProAdria, magistrato per un trentennio dagli anni Settanta e coautore di "Intrigo internazionale"

Armonizzazione tra i diversi Ordinamenti giuridici dei Paesi balcanici e quelli europei; scambio continuo di informazioni per la prevenzione, controllo e contrasto al crimine organizzato ad oggi rivelatosi non sufficientemente efficace; azione di forte cooperazione giudiziaria; dotazione di nuovi strumenti legislativi e operativi.
 
Sono queste, in sintesi, le proposte da inviare alla Commissione europea da parte dei Paesi che hanno preso alla 1ª Conferenza internazionale "Le politiche per la cooperazione e la sicurezza nell'area adriatica", svoltasi nelle giornate di ieri e di oggi presso il Centrum Palace di Campobasso, evento voluto e promosso dalla Regione Molise in collaborazione con l'Unione Europea, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e l'Ufficio della Consigliera di Parità del Molise.

Alla Conferenza hanno preso parte, oltre alle massime autorità politiche ed istituzionali del Molise, anche i rappresentanti di Polizie e di Magistrature di otto Paesi del Bacino adriatico e dell'area dei Balcani (Albania,Bosnia,Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia).
Rimane fondamentale lo scambio di informazioni delle indagini criminologiche tra i Paesi balcanici, in particolare con l'Italia. Nel corso della due giorni di lavori, è stata anche sottolineata la debolezza della rete informatica e il grave rischio a fronte di eventuali attacchi di hacker in grado di mettere in crisi i sistemi; di qui la necessità di una integrazione e di un rafforzamento dei sistemi stessi delle varie istituzioni.

Intervenendo alla Conferenza, il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha evidenziato come il Molise si sia voluto porre " come luogo di incontro e di confronto, oltre che come centro di servizi, su quelle che sono le tematiche della cooperazione in generale e della sicurezza in particolare"  ed ha sottolineato l'importanza di un'iniziativa che "ha creato le condizioni istituzionali e di rapporto comunicativo per uno scambio, una discussione e una sempre migliore conoscenza di quelli che sono i fenomeni di traffici illeciti di stupefacenti, di bambini per adozioni illegali o per un loro avviamento all'accattonaggio, ma anche per il dramma della prostituzione e di tutti quei fenomeni delittuosi che influenzano il Bacino adriatico ed i Balcani".

"Questa Conferenza - ha concluso - mi auguro diventi un appuntamento annuale, vuole essere un primo luogo di contatto tra esperienze diverse per la lotta al crimine organizzato. Conoscere i fenomeni criminosi, infatti, aiuta a contrastarli con più incisività e forza. Un contrasto che può e deve avvenire nei singoli Paesi, ma che deve poter avere anche il supporto di una rete di scambio di informazione e di una migliore gestione di interventi, coordinati tra le Polizie, le Magistrature, oltre che tra i livelli politici e governativi".

I lavori sono stati chiusi dal Il Presidente del Comitato scientifico ProAdria, il Giudice Rosario Priore, a parere del quale vi è ancora molto da lavorare: "Nonostante i metodi di contrasto fino ad oggi adottati e illustrati in questa Conferenza da tutti i rappresentanti dei Paesi partecipanti, le mafie italiane e la criminalità balcanica non sono arretrate, né hanno perso il loro potere, il controllo dei territori, la potenzialità economica, che continuano invece a rafforzarsi sempre più. Questo induce  ad un impegno da parte dei Paesi interessati e della Comunità europea ad una azione di contrasto sempre più efficace."

 
 
 

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