Sora-Atina-Isernia, Lazio e Molise d'accordo sulla realizzazione

Atina, Palazzo Ducale. L'intervento del Presidente Iorio
Atina, Palazzo Ducale. L'intervento del Presidente Iorio

«Solo uscendo dall'isolamento potremo davvero creare sviluppo e crescita per i nostri territori. In quest'ottica la realizzazione della Sora-Atina-Isernia rappresenta un ottimo strumento per migliorare la mobilità delle popolazioni locali, per creare e facilitare nuovi scambi, per far crescere il commercio e per realizzare un turismo diffuso che si basi sulla promozione delle bellezze ambientali e quindi delle evidenze storico delle vallate toccate da questa arteria e che fanno parte delle due regioni».
 
Lo ha detto il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, intervenendo in mattinata nel Palazzo ducale di Atina al convegno "Nuove infrastrutture nel Lazio e nel Molise" sulla Sora-Atina-Isernia.
All'incontro hanno partecipato, oltre ai Sindaci molisani e laziali interessati all'importante opera viaria, anche Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, nonchè il Presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Innarelli, e il Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto.

«Il Molise da lunghi anni - ha detto ancora il Presidente Iorio - ha sostenuto questa iniziativa, purtroppo, però, per una serie di circostanze, non si è giunti ad una conclusione. Oggi vedo con interesse che la collega Polverini ha inserito questa opera tra quelle strategiche dell'Intesa generale firmata con il Governo nazionale. Noi, come Molise, riconfermiamo la nostra disponibilità ad andare avanti ed a fare la nostra parte.
 
Sarà sicuramente necessario rivedere il progetto che risale a molti decenni fa. Dovranno essere utilizzate tecniche costruttive moderne oltre che progettazioni capaci di rispettare l'ambiente e ridurre al minimo l'impatto sul paesaggio. Ma sono certo che se la volontà politica sarà forte come oggi vedo, potremo arrivare a realizzare quest'opera con il coinvolgimento e l'approvazione di tutto il territorio e delle popolazioni che ci vivono e che ne avranno i maggiori benefici».

 

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