«Ricordare le vittime del bombardamento di Isernia del 10 Settembre del 1943 è, senza dubbio, doveroso sia dal punto di vista umano che storico. Quegli accadimenti e tutti gli altri eventi bellici che si verificarono anche successivamente a quella data, testimoniano il tributo di sangue e di sofferenza che il Molise diede al Secondo Conflitto Mondiale.
Questa terra, infatti, fu luogo di scontri aspri tra l'esercito alleato e le forze naziste. La popolazione civile, purtroppo, non solo non fu tenuta fuori, ma si trovò in una tragica posizione di mezzo tra i fuochi ostili dei due schieramenti. Ricordare, dunque, questi avvenimenti vuol dire riflettere e dare valore al sistema democratico in cui viviamo e alla responsabilità che tutti abbiamo, cittadini ed Istituzioni, per la costruzione di un futuro di pace tra singoli individui e tra i popoli.
Da Isernia, quindi, parte un messaggio al Molise, all'Italia, ma in generale a tutte quelle parti del mondo in cui, purtroppo, c'è ancora la guerra, affinché si comprenda che il dialogo e il confronto sono le armi migliori per risolvere i conflitti. Da questo posto, viene anche forte il grido perché la follia del nazionalsocialismo e le idee che esso propinava vengano giudicate, unanimemente dagli uomini del Terzo millennio e dalla storia, sbagliate, ingiuste e da rigettare in ogni forma».
A cura dell'Ufficio Stampa
della Presidenza della Regione Molise