Giacomo Sedati, ricordata la figura del politico molisano in un seminario a Roma

Roma, 1968. Giacomo Sedati, Ministro dell'Agricoltura nel Governo Leone, giura davanti al Presidente Saragat
Roma, 1968. Giacomo Sedati, Ministro dell'Agricoltura nel Governo Leone, giura davanti al Presidente Saragat

Commentando il grosso successo suscitato dal seminario su Giacomo Sedati svoltosi a Roma, al Centro Sturzo, organizzato dallo stesso Istituto e dalla Fondazione Molise Cultura su incarico della Regione Molise, il Presidente Michele Iorio ha dichiarato:

«Rileggere, attraverso il racconto di un "osservatore privilegiato", Giacomo Sedati, la storia del Molise, dell'Italia e di un grande Partito come la Democrazia Cristiana, in un periodo che va dal dopoguerra agli anni 80, è sicuramente utile al nostro processo identitario ma è anche funzionale a progettare un futuro possibile partendo dalla buona utilizzazione delle risorse economiche, ambientali, storiche, tradizionali, nonché umane e sociali di questa nostra antica terra.
 
Il Governo regionale ha inteso, attraverso la Fondazione Molise Cultura, collaborare con l'Istituto Sturzo per recuperare, approfondire e promulgare le memorie di un grande molisano, Giacomo Sedati, parlamentare nativo di Riccia, che, mantenendo il suo tratto umano e vicino ai bisogni dei cittadini, è stato, nel corso di una lunga e variegata carriera, un coraggioso ed attento politico e un avveduto e lungimirante uomo delle istituzioni. Credo che rileggere le battaglie di quegli anni, tra le quali quella per l'autonomia regionale, capire il clima di entusiasmo che dava la politica con la "P" maiuscola, le idee che essa voleva affermare, la coerenza dei comportamenti di chi vi ci si impegnava, oltreché la capacità di guardare lontano di chi operava nelle istituzioni, possa servire all'attuale classe politica a serrare i ranghi e a mettere a punto iniziative, idee e progetti da portare avanti con unità di intenti per superare con maggiore velocità l'attuale momento di crisi economico-finanziaria internazionale.
 
Anche il modo di fare politica di Giacomo Sedati, improntato sui contenuti e sfuggente rispetto alle sterili e vuote polemiche, può essere un monito a tutti i competitori nella campagna elettorale che sta per iniziare, ad occuparsi delle cose concrete che servono realmente ai molisani, per dare loro risposte ai bisogni e creare le speranze per un futuro migliore.
 
Sedati è stato amato dai sui elettori e rispettato dai sui avversari. Sicuramente merito della sua personalità, ma anche di un sistema politico che aveva delle regole comportamentali basate sulle idee e sui principi specifici di ogni singola forza politica in campo. Chi votava DC sapeva bene cosa si poteva aspettare dai sui uomini, tra cui lo stesso Sedati, chi sceglieva il PCI, sapeva altrettanto bene le caratteristiche di quel tipo di proposta politica.
 
Una chiarezza di idee che suscitava entusiasmo e nobilitava la politica e, quindi, chi la praticava. Un insegnamento che ci viene, dunque, da quegli anni e da quelle figure e ci deve servire per la costruzione di quel bene comune che è fine ultimo e nobile di ogni impegno politico».

 

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