Assisi, il discorso di Iorio dalla Loggia del Sacro Convento

Iorio:  «Orgogliosi di essere molisani e di aver fatto della fede e dell'insegnamento francescano la nostra cultura identitaria»
Iorio: «Orgogliosi di essere molisani e di aver fatto della fede e dell'insegnamento francescano la nostra cultura identitaria»

«Una "fede retta" nei valori e nei principi che caratterizzano l'identità nazionale. Una "speranza certa" che il Sistema istituzionale italiano possa garantire, anche con lo strumento del Federalismo, la possibilità che ciascun territorio cresca e si sviluppi armonicamente. Una "carità perfetta", intesa come quella solidarietà nazionale che, all'interno ed all'esterno del Paese, possa assicurare pace e giustizia sociale.
 
Si svolge sotto questi tre auspici, che seguono una famosa preghiera francescana, il "pellegrinaggio" che tutto il Molise compie per portare ad Assisi, in rappresentanza di tutte le regioni d'Italia, l'olio che arderà sulla tomba del Patrono d'Italia. Un gesto di rilevante spessore religioso, ma anche culturale ed istituzionale, che assume una particolarità straordinaria se letto all'interno della ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità Nazionale.

Il Sistema delle Regioni, e quindi tutti i territori che rappresenta, nell'offrire quest'olio, evidenzia l'importanza del messaggio di San Francesco nel processo identitario nazionale e nella realizzazione di una civiltà protesa al rispetto degli altri, alla tutela del creato, e al fattivo impegno responsabile per la pace tra le genti.


La mia Regione, la più giovane d'Italia in quanto separatasi dall'Abruzzo solo nel 1963, è terra di millenarie tradizioni e di grande storia, e ha vissuto la preparazione di questo appuntamento con grandissima partecipazione. In ciascuno dei nostri 136 Comuni,  grazie all'impegno dei Vescovi e dei Parroci, che hanno operato opportunamente insieme alla Regione, alle Province ed ai Sindaci, si è raccolto, con un eccezionale coinvolgimento dei cittadini, l'olio che poi verrà donato alla Basilica di San Francesco per far ardere  la fiamma della fede, della speranza e della carità sulla tomba del Santo Serafico.


Segno questo della grande tradizione cristiana di questa nostra terra e dei suoi abitanti, oltre che della loro adesione spirituale e culturale al grande messaggio del "Poverello d'Assisi".
Ci sono varie analogie tra il Molise e l'Umbria, sia dal punto di vista territoriale che demografico; ma soprattutto vi è una comunanza di tradizioni e spiritualità. Il Molise ha trovato una sua caratterizzazione forte, prima nella spiritualità benedettina, poi in quella celestiniana.
 
Non sono mancate anche altre testimonianze di Ordini religiosi di grande storia, ma è indubbio che la presenza delle Comunità francescane, dei Frati Minori, dei Cappuccini e dei Conventuali, oltre che di tanti esponenti del Secondo e del Terzo Ordine, ha plasmato in maniera rilevante l'identità religiosa del Molise. Forse, non a caso, i Conventi di Venafro, di Campobasso e Sant'Elia a Pianisi hanno ospitato, in momenti decisivi della sua formazione, un importante figlio della Famiglia Francescana, quale è San Pio da Pietrelcina.


Si può dunque dire che il Molise, per storia cultura e devozione, è francescano. Ci sentiamo, quindi, accolti in questa occasione in modo "familiare" dagli umbri, in quanto  confratelli sia nell'italianità che nella francescanità.
Credenti e non credenti possiamo trovare un punto d'incontro nel messaggio del Santo d'Assisi per adoperarci insieme a costruire un'Italia migliore, che operi fattivamente per assicurare pace e giustizia nel suo interno e nel resto del mondo
».

 
 
 
 
 
 
 

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