Meeting Pompei, ai cattolici moderati Iorio propone il modello Molise

Iorio: «E' giunto il momento di riorganizzare e ricompattare  quelle forze che fanno riferimento all'area cattolico-moderata»
Iorio: «E' giunto il momento di riorganizzare e ricompattare quelle forze che fanno riferimento all'area cattolico-moderata»

Solidarietà, famiglia e lavoro: sono i tre temi centrali intorno ai quali si snoda il 3° Meeting "la Discussione", che ha avuto inizio questa mattina a Pompei con una Tavola rotonda dal titolo rotonda "Il rinnovamento della politica, per un nuovo sentimento dei doveri. La famiglia primo luogo di solidarietà".

All'incontro hanno preso parte il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, oltre al Presidente dell'UDC, Rocco Buttiglione, all'On Giuseppe Marinello, che ha portato i saluti del Segretario nazionale del PDL Angelino Alfano, e al Parlamentare europeo, Giuseppe Gargani.
Per Iorio, se si vuole  ridare dignità alla politica e alla sua funzione di raccordo tra territorio, economia, esigenze singole e collettive,  se si vogliono creare, attraverso la concretizzazione del  bene comune, la crescita e lo sviluppo di una civiltà, è necessario  cambiare rotta, fermare la diaspora dei moderati e costruire un percorso condiviso che dia all'elettorato moderato,  che in molti casi alle elezioni si astiene, una prospettiva e una progettualità.

«E' il momento di ricominciare - ha detto il Presidente della Regione -   abbiamo tutti la responsabilità di avviare oggi più che mai un processo di riorganizzazione e ricompattamento di quelle forze che hanno valori, princìpi e progettualità che su una base culturale cristiana fanno riferimento all'area moderata. Un'area che solo unita, e lo dimostrano le ultime elezioni in Molise, vince e può mettere pragmaticamente in atto le idee di solidarietà, di famiglia e di diritto che la caratterizzano. Tutto questo appare ineludibile proprio in questo momento, proprio quando ci si affida ad un governo di soli tecnici per uscire dalla crisi, lasciando la politica in una sorta di retroguardia».

«L'Italia - ha osservato -  si è già trovata in una condizione simile agli inizi degli anni Novanta quando l'antipolitica, creata con ossessivo impegno dagli organi di informazione, anche se per condizioni e motivazioni diverse da quelle attuali, distrusse il rapporto tra eletti ed elettori di una grande parte del Paese. In quel caso toccò a Silvio Berlusconi tener unita un'area e darle una speranza di un futuro politico possibile, riaccendendone gli entusiasmi e non consegnando il Paese alla sinistra e alle contraddizioni che aveva e che la caratterizzano  anche oggi».

 

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