Messaggio di fine anno del Presidente Iorio

Iorio: «Creare un clima di concordia»
Iorio: «Creare un clima di concordia»

 Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha rivolto ai molisani il seguente messaggio di fine anno:
«Il 2011 è stato un anno molto difficile per la nostra regione, per l'Italia e per il mondo intero a causa della crisi economico-finanziaria che ha costretto tutti a fare di conto con problematiche di vario genere e di diversa complessità.

Tuttavia, non sono mancati elementi positivi che ci incoraggiano ad andare avanti e a cercare un percorso condiviso per superare le difficoltà.
Innanzitutto, è stato l'anno del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Gli italiani e i molisani si sono scoperti molto più attaccati all'identità nazionale e regionale di quanto si credesse o si immaginasse. È prevalso un sentimento di coesione e di unità in tante manifestazioni pubbliche ed in varie iniziative commemorative portante avanti dal mondo della scuola, da quello associazionistico e dalle diverse istituzioni centrali e locali.


Come poi dimenticare la coralità con cui oltre 5000 molisani, guidati dalle massime istituzioni civili e religiose, hanno riempito Assisi con le loro tradizioni, le loro storie e i loro valori per offrire, a nome di tutte le regioni e le città d'Italia, proprio nell'anno dell'Unità della Nazione, l'olio che arderà sulla Tomba di San Francesco il "più italiano dei santi e il più santo degli italiani".
Il Molise ha avuto anche l'onore di poter aver la Presidenza dell'Euroregione Adriatica, divenendo così punto di riferimento di 34 regioni ed Enti locali di 6 diversi Stati che affacciano sul Bacino Adriatico. Ci siamo così aperti a prospettive e dimensioni di caratura europea, mediterranea ed internazionale. Circostanza questo che ha  esaltato l'autonomia regionale che abbiamo e vogliamo sempre più difendere quale conquista storica preziosa, irrinunciabile ed imprescindibile per la costruzione di un futuro di cui tutti i molisani siano protagonisti. Ciò, evidentemente, non contrasta assolutamente con iniziative di collaborazione con altre regioni per la migliore gestione dei servizi, e di programmi comuni, come per esempio la Marca Adriatica o la Confederazione delle Università di Molise, Puglia e Basilicata.


Ma nello scorso anno ci siamo anche dovuti opporre, prima regione d'Italia, seguiti poi dagli altri, alla mortificazione del depotenziamento delle Municipalità prevista nella Manovra estiva del Governo nazionale. Un depotenziamento che avrebbe significato un depauperamento del territorio e una graduale cancellazione dell'identità dei singoli Comuni e, quindi, un danno irreparabile a quella dell'intera regione. La stessa vigilanza e unità di intenti  dovremo porre anche per il futuro nei confronti di visioni retoriche e demagogiche che identificano, in tutto ciò che è piccolo e sfugge all'economia di scala, un centro di spesa da tagliare ed eliminare, come causa di tutti i mali.
Questo non vuol certo dire che non bisogna rinnovare i sistemi amministrativi dei vari livelli istituzionali. Pensiamo, infatti, ad incentivare e sostenere l'associazionismo dei Comuni, per renderli più efficienti ed economicamente sostenibili dalla società. Occorre per questo sobrietà nella gestione, attenzione e responsabilità nelle scelte, efficienza e appropriatezza nei servizi, per dare risposte ai bisogni reali dei cittadini e utilizzare al meglio ogni risorsa disponibile.


Siamo nel pieno di un grande cambiamento che molti analisti ed osservatori identificano come la Terza Repubblica. La politica deve fare la sua parte, deve saper governare questo processo dando l'esempio, facendo sacrifici, riducendo e razionalizzando i fondi ad essa destinati. Certo, questo non risolve i problemi in termini reali, ma rappresenta un cambio di rotta tangibile quanto atteso dai cittadini i quali, a loro volta, sono chiamati ed accordare nuova fiducia alle Istituzioni e alla politica che le governa. Ai  cittadini è chiesto, infatti, proprio in questo momento di crisi, di sfuggire a logiche di demonizzazione della "buona politica" che rappresenta il solo mezzo democratico per poter cambiare le cose, correggere le storture, indirizzare e attuare uno sviluppo sostenibile.


Pur tra le tante difficoltà, nell'anno passato, abbiamo dimostrato in diverse occasioni di saper ritrovare al nostro interno la capacità di essere uniti e di affrontare ogni problematica. Capacità che sono ancor più indispensabili per il 2012 se davvero vogliamo riuscire a trovare insieme, Istituzioni, mondo della politica, comparto imprenditoriale, rappresentanze sociali e associazionismo, la forza di portarci alle spalle la crisi, riorganizzando meglio e con rinnovato vigore la nostra società. Tutto ciò per creare un nuovo benessere, più diffuso e che trovi base nel nostro passato, guardando ad un futuro possibile in cui tutti, cittadini e forze produttive, siano coinvolti.
Facciamo dunque ricorso ai valori positivi su cui fu costruita la Prima Repubblica, e quindi anche la nostra regione, e troviamo insieme, anche nella "Terza Repubblica", la forza di andare avanti, facendo leva su un diritto che dia regole certe, semplici e precise, creando un clima di concordia tra gli attori principali dello sviluppo e tra i cittadini, ponendo in essere un'azione di rinnovamento che ci faccia compiere anche qualche sacrificio, ma con la prospettiva nobile e superiore di realizzare il bene comune.  


L'augurio dunque, per il 2012, è che convinti della fondatezza dei valori e dei principi su cui abbiamo costruito la nostra società, possiamo insieme compiere passi avanti in un contesto di speranza e di ottimismo, nella piena consapevolezza che viviamo in un grande Paese e in una regione piccola, ma con importanti prospettive legate ai suoi giovani preparati e forti, alla sua gente generosa ed accogliente e al suo territorio ricco di bellezze naturali, artistiche e storiche.
Un augurio particolare, infine, va a tutti i molisani che vivono all'estero con i quali intendiamo consolidare il rapporto che da lungo tempo abbiamo intrapreso, nella certezza che il Molise, proprio insieme ai sui corregionali, sarà più capace di vincere la sfida del futuro, anche in un momento così difficile».

 

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