Apertura anno scolastico, il messaggio del Presidente Iorio

 Iorio: «Auspico  che le  prime ore di lezione siano dedicate a ricordare il tragico evento dell'11 settembre 2001»
Iorio: «Auspico che le prime ore di lezione siano dedicate a ricordare il tragico evento dell'11 settembre 2001»

«Le immagini che vediamo con le lenti della crisi economica in atto ci sembrano avere troppe tinte opache, se le vogliamo mutare al meglio, allora dobbiamo essere consapevoli che, come dice Nelson Mandela, "l'istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo". Un concetto che vale per tutti, ma principalmente per i giovani, che sono la speranza per un futuro diverso e caratterizzato da positività. Aprendo questo nuovo anno scolastico, insegnanti e alunni, debbono, insieme a tutta la società, lanciare un coraggioso messaggio di fiducia. Tutti hanno un ruolo in una civiltà moderna ed evoluta quale vuol essere la nostra.
 
Le Istituzioni sono in prima fila, ma non possono da sole cambiare le cose. Occorre che le parti più dinamiche della società forniscano un apporto confacente alle proprie possibilità. Al sistema scolastico è dunque chiesto di dare ancora una volta il massimo per educare, formare e aprire le menti. Ai singoli studenti è chiesto di accrescere le rispettive conoscenze e di metterle a frutto in maniera coerente e concreta nel mondo del lavoro, del volontariato e della politica.

Un grande italiano, apprezzato nel mondo, come Mario Draghi, sostiene che proprio i "giovani cambieranno le cose, non più attraverso l'industria e le fabbriche, come succedeva nel mondo dei loro nonni e, in parte, dei loro  padri, ma soprattutto con la conoscenza, l'inventiva creativa e
l 'intelligenza innovativa". Un'idea che ho fatto mia e che mi ha permesso di operare, insieme al Governo regionale e in collaborazione con le altre Istituzioni centrali e locali, per cercare, pur in presenza di mille difficoltà, di rispondere alle richieste di una società globale in evoluzione. Ciò attivando investimenti finanziari importanti destinati a sostenere e realizzare programmazioni mirate e rivolte ad avviare strategie che permettano ad ogni studente di ricevere, attraverso una variegata offerta formativa, qualità educativa dal sistema pubblico. Stiamo pensando anche ad un modo nuovo di vedere la presenza scolastica sul territorio con la costruzione di Poli scolastici che facciano riferimento a più Comuni e con la realizzazione di collaborazioni e di processi innovativi sia nel campo della didattica che in quello della ricerca scientifica. Va avanti il progetto "Scuola sicura" che ha visto la Regione lavorare per giungere a garantire la sicurezza, anche dal punto di vista sismico, in tempi contingentati e brevi, a tutti gli istituti scolastici del Molise.

Stiamo cercando, insomma, di dare pienezza alla seconda parte della famosa affermazione di Giuseppe Mazzini: "Dio v'ha fatto educabili. Voi dunque avete il dovere d'educarvi per quanto è in voi, e diritto a che la società alla quale appartenete, non v'impedisca nella vostra opera educatrice, v'aiuti in essa e vi supplisca quando i mezzi d'educazione vi manchino".


Ai ragazzi, dunque, quello che Mazzini chiama un dovere, "educarvi per quanto è in voi"; a noi Istituzioni, l'impegno perentorio di consentire loro di farlo nel migliore dei modi.
Il nuovo anno scolastico si apre in coincidenza con l'undicesimo anniversario di un evento che sconvolse il mondo, quale l'attacco terroristico alle torri gemelle di New York. Uno dei compiti dell'educazione è quello di fornire ai giovani le basi storiche, razionali e funzionali a giudicare gli eventi e gli accadimenti, sia positivi che negativi, e poter quindi, quando a loro toccherà avere responsabilità di vario genere, porre in essere le iniziative più confacenti affinché quei fatti negativi, che loro hanno studiato, non abbiano più a ripetersi.


Auspico, quindi, che le prime ore di questo nuovo percorso formativo siano dedicate a ricordare quell'evento, le vittime che causò e l'odio da cui fu generato.
Chiudo augurando buon lavoro agli studenti, ai loro insegnanti, al personale non docente, ai genitori e a tutti coloro i quali pensano e operano concretamente affinché la scuola e l'istruzione nel suo complesso siano in ogni angolo della Repubblica considerate un vero bene comune da tutelare e proteggere».

 

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