On. Florindo d'Aimmo, così lo ricorda il Presidente Iorio

19 marzo 1995: Giovanni Paolo II benedice la prima pietra del Centro della Cattolica. Fra Chieffo e Iorio, l'On. d'Aimmo, che ebbe un ruolo decisivo per la localizzazione della Cattolica a Campobasso
19 marzo 1995: Giovanni Paolo II benedice la prima pietra del Centro della Cattolica. Fra Chieffo e Iorio, l'On. d'Aimmo, che ebbe un ruolo decisivo per la localizzazione della Cattolica a Campobasso

Il Presidente Michele Iorio ha ricordato la figura dell'ex Presidente della Regione, Florindo d'Aimmo, scomparso in queste ore:

«Ci sono delle persone che fanno la storia di una terra e il cui operato segna davvero la differenza nella vita collettiva di una comunità e in quella dei singoli che, a vario modo e titolo, hanno interagito con loro. E' certamente il caso di Florindo d'Aimmo, un vero galantuomo della politica, un attore protagonista delle Istituzioni, un fiero servitore della sua regione e del suo popolo, un amico leale, un padre affettuoso e autorevole, un esempio da seguire per le nuove generazioni.
Ho avuto il privilegio di fregiarmi della sua amicizia e di formare sulla sua esperienza e sul suo insegnamento la mia impostazione mentale di approccio alla politica quale servizio disinteressato per il "bene di tutti".


Uomo instancabile che, con piglio signorile, opportunamente fuso in una personalità poliedrica e caratterizzata da un'estrema sensibilità e umanità, Florindo d'Aimmo ha sempre saputo dialogare con l'avversario, confrontandosi con tutti e non mancando di decidere, in ogni occasione, nell'interesse per lui sempre superiore ed imprescindibile del Molise e del Paese in generale. Scompare in una campagna elettorale molto complessa e lancia ancora un ultimo messaggio alla politica e a tutti coloro che si prefiggono di interpretarla: al di là delle polemiche e delle contrapposizioni, che sono fisiologiche in democrazia, il Molise e la sua gente debbono venire prima di tutto.


Amato dai suoi amici, rispettato dai suoi avversari, d'Aimmo ha scritto la storia della nostra terra. Il modo migliore per onorarlo è quello di seguire il suo esempio e fare la "buona politica", quella dei fatti, marcando una forte distanza rispetto a quella "cattiva" che ha caratterizzato purtroppo quest'epoca. Rivolgo a nome di tutta la regione il più sentito cordoglio ai famigliari». 

 

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