Conferenza delle Regioni, sì all'emendamento sullo sbocco dei fondi per la ricostruzione

Frattura: «Sono certo che i parlamentari, l'Anci, le associazioni degli edili, sapranno attivarsi insieme a noi affinché questo emendamento diventi testo di legge»
Frattura: «Sono certo che i parlamentari, l'Anci, le associazioni degli edili, sapranno attivarsi insieme a noi affinché questo emendamento diventi testo di legge»

«Un semplice primo passo che, però, va nella direzione giusta. In Molise, oggi, i fondi per la ricostruzione sono bloccati dalla regola del Patto di stabilità. Il nostro emendamento, che la Conferenza delle Regioni ha accolto dimostrando grande sensibilità istituzionale, mira a evitare questo vincolo. Per questo abbiamo chiesto alla Commissione speciale in audizione di farlo proprio e di promuovere il definitivo accoglimento in sede di conversione del decreto.  Sono certo che i nostri parlamentari, anche grazie all'interesse dell'Anci per i Comuni e delle associazioni delle imprese edili, sapranno attivarsi, assieme a noi, perché questo emendamento diventi testo di legge».

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni nel corso dei quali ha ottenuto l'inserimento di un importante emendamento fra quelli che i presidenti delle Regioni hanno elaborato con riferimento al Disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 35/2013: "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento dei tributi degli enti locali".
Gli emendamenti sono stati presentati, in sede di audizione, alla Camera dei Deputati nella Commissione speciale per l'esame degli atti di Governo, e al Governo in sede di Conferenza Unificata.

Nello specifico, quello riguardane il Molise (Misure per interventi terremoti Basilicata e Molise) prevede, dopo l'art. 11, l'inserimento del seguente art. 11/bis: "L'esclusione prevista dall'articolo 32, comma 4, della lettera c) della legge 12 novembre 2011, n. 183, opera anche per le quote di cofinanziamento statale, regionale comunale, nonché per i fondi relativi ai terremoti di Basilicata e Molise, per un importo annuo non superiore a 80 mln di Euro".

L'emendamento è indispensabile per nettizzare le cifre per la ricostruzione al fine di completare gli interventi rivolti al territorio delle due regioni interessate, le uniche che attualmente non vedono nettizzati tali fondi rispetto alle altre regioni (si veda in particolare in favore dei fondi di Abruzzo, Emilia, Umbria). Si ristabilirebbe quindi una condizione di uguaglianza fondamentale. Per il Molise, altresì, rappresenta l'unica possibilità di spesa per garantire la ricostruzione, attualmente ferma.
Si tratta, dunque, di un intervento necessario per svincolare dal Patto di stabilità i finanziamenti destinati al terremoto. Tale emendamento, infatti, qualora diventasse testo di legge, consentirebbe al Molise il medesimo trattamento oggi riconosciuto all'Abruzzo e all'Emilia, i cui fondi di contabilità speciale non sono già quantificati ai fini del Patto. E questo dovrebbe essere il percorso da garantire anche al Molise attraverso una deroga esplicita che superi i limiti della legge che, nei fatti, paralizza la ripresa delle attività nei Comuni del Cratere.

 

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