Budget sanitario, rivedere parametri e criteri

Iorio: "Le piccole regioni devono fare quadrato"

E' di questi giorni la notizia, riportata da vari giornali nazionali, che anche la Liguria sta sforando il tetto del 5% per il deficit sanitario e si avvia sulla strada già percorsa da varie regioni del Sud e centro Italia, tra cui il Molise, per la stesura di un piano straordinario di rientro e il commissariamento.
Una conferma di quello che da molti mesi va asserendo il Presidente della Regione, Michele Iorio, e cioè che i vari deficit sanitari di alcune regioni sono generati in grossa parte da problematiche riguardanti il riparto del Fondo nazionale.
 
"Non è possibile assistere -ha detto il Presidente- ad una redistribuzione delle risorse fatta in grossissima parte su base pro-capite, senza tenere nella giusta considerazione le specificità dei singoli territori, della loro orografia, della popolazione, del numero di anziani e dei minori presenti, del numero dei Comuni, della redditività media degli utenti dei vari sistemi sanitari, della presenza di attività private e del loro rapporto con il pubblico. Basti pensare, a titolo esemplificativo, che la nostra regione riceve le stesse risorse di un quartiere di 320 mila abitanti di Roma o Milano che abbisogna, contrariamente a noi, magari di un solo ospedale, di un solo poliambulatorio, di una medicina extraospedaliera molto più semplice e facile da realizzare in un'area circoscritta".

"Lo stesso Ministero competente - ha commentato Iorio - pare si sia reso conto di questo e ha assegnato all'AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, lo studio dei parametri e i criteri per la suddivisione del nuovo Fondo nazionale. Mi auguro che si possa cambiare registro e immaginare un riparto più equo che, nell'ottica di un sano federalismo, responsabilizzi al massimo gli amministratori, e consenta loro, nel contempo, di dare i servizi necessari alle popolazioni governate. E', dunque, necessario aprire un fronte comune delle piccole regioni su questo tema. Dobbiamo ragionare all'unisono e ritrovare quell'unità di intenti che si ebbe quando, in sede di stesura della Legge sul federalismo, le piccole regioni, tra cui il Molise, ma anche la Liguria, l'Umbria, la Basilicata ecc., sostennero che andava introdotto il principio della diversificazione di redistribuzione del fondo di solidarietà sulla base delle dimensioni demografiche e territoriali".

"E' ormai chiaro - ha proseguito Iorio - che non si tratta di un problema solo delle regioni del Sud. Ci troviamo di fronte a una sfida che deve coinvolgere anche il centro e il nord Italia; le realtà governate dal centrodestra, come quelle governate dal centrosinistra. Mi piacerebbe che la stessa unità d'intenti si realizzasse anche nel sistema politico molisano che dovrebbe supportare l'azione del governo regionale e quella della sua delegazione parlamentare, nel chiedere che lo Stato centrale assicuri a ogni cittadino di questa regione il diritto alla salute tramite risorse consone alle reali esigenze.  Il «tanto peggio, tanto meglio», o il tifo per il commissariamento a tutti i costi di una sinistra miope, non aiuta certo il Molise. 
 
"Spenti i riflettori elettorali - ha concluso il Presidente -  e alla luce dei risultati che non premiano certo questo modo di fare politica, è opportuno che tutte le forze politiche si ritrovino in un percorso comune che porti a parlare una sola voce con il Governo nazionale e a chiedere una sanità moderna, efficiente e spalmata opportunamente sul nostro territorio. Se si continuerà nello screditamento dell'azione di Governo della Regione e nel gridare allo scandalo sempre e comunque, questa sinistra, e i suoi giornali, renderanno un pessimo servizio al Molise di oggi e a quello di domani". 

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