Niro, il saluto del presidente all'Assemblea di Palazzo Moffa

Niro: «Non possiamo deludere le aspettative dei molisani»
Niro: «Non possiamo deludere le aspettative dei molisani»

«Nella concitazione e nell'emozione dovuta alla elezione, non sono riuscito, così come avrei voluto, ad esprimervi la mia gratitudine per il grande onore che mi avete concesso nel conferirmi un incarico di così grande prestigio, quale è quello di rappresentare l'Assemblea legislativa del Molise».

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, aprendo i lavori della seduta consiliare di oggi  e volendo ancora una volta ringraziare l'Assemblea  per la fiducia accordatagli. 
«So bene quale sia la responsabilità - ha detto ancora il presidente - che assumo con questa carica, dovendo io essere garante del confronto democratico tra le diverse e contrapposte parti politiche, ponendomi, nel contempo, al servizio della intera Assise, affinché, in tempi brevi,  possano essere licenziati tutti quei provvedimenti volti al rinnovamento istituzionale della nostra Regione e, soprattutto, quelli necessari per favorire nuove opportunità di crescita economica e di sviluppo sociale».


Niro si è soffermato, poi, sul particolare momento della vita economica, sociale e culturale della nostra regione e dell'intera Nazione.
«E' forse superfluo, ma ritengo ancora e sempre utile, far presente che siamo ben consci che le nuove sfide, quella del federalismo in particolare, impongono una maggiore responsabilizzazione delle classi dirigenti che devono, necessariamente, compiere un salto di qualità ed abbandonare le logiche assistenzialiste, governando con decisione i destini dei propri territori, ma certamente a condizione che il processo di affrancazione da un sistema centralizzato avvenga attraverso dei passaggi che tengano conto delle diversità territoriali, quali esse sono oggi, al di là degli approfondimenti relativi alle cause che le hanno generate e sulle quali il Mezzogiorno d'Italia avrebbe molto da dire».
Per Niro, su questi argomenti è necessario che le Assemblee regionali  facciano sentire con forza   la loro voce.


«C'è da lavorare - ha ricordato - e lavorare sodo. Ma so che questo non spaventa me e non spaventa voi. Nel perseguire queste finalità, per quanto mi riguarda, sarò il presidente di tutti, a tutti voi garantirò tempo e disponibilità e a voi chiedo di orientare la vostra attività prima di tutto al rispetto dell'istituzione che avete l'onore di rappresentare, mantenendo il tono di ogni dibattito nel solco della correttezza e del reciproco rispetto. La dialettica istituzionale è fondamentale in ogni democrazia, ma lo è altrettanto la modalità attraverso cui la stessa si esplica. Del resto, nonostante le fisiologiche diversità di appartenenza politica e ideologica, siamo tutti accomunati dall'unico vero scopo, quello per il quale siamo stati eletti dai nostri corregionali che, con il loro voto, hanno riposto in noi la loro fiducia e, cioè, quello di garantire ai nostri giovani e alle nostre famiglie di intravedere un futuro migliore».


«E' con questo  spirito - ha concluso il presidente -  che assumo l'ufficio che coordina le attività di questo Consiglio regionale, certo della vostra totale collaborazione e convinto che insieme riusciremo a dare le giuste risposte ai bisogni di una comunità regionale che non ci possiamo permettere di deludere».

 

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