Ricorrenza 9 Maggio, il messaggio del presidente Frattura

Aldo Moro. Il cadavere dello statista fu rinvenuto il 9 maggio 1978 all'interno del bagagliaio di una Renault 4, parcheggiata in via Caetani a Roma
Aldo Moro. Il cadavere dello statista fu rinvenuto il 9 maggio 1978 all'interno del bagagliaio di una Renault 4, parcheggiata in via Caetani a Roma

In occasione del 9 maggio, proclamato con la legge n. 56 del 4 maggio 2007 "Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice", in ricordo dell'uccisione di Aldo Moro, avvenuta il 9 maggio 1978, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha diffuso il seguente messaggio:

«Non sono lontani da noi e dai nostri ricordi gli anni terribili del terrorismo, è tornata di nuovo nel tempo quella paura comune e terribile di fronte alla violenza più cieca, inaspettata, che non fa distinzioni e colpisce tutti, ignari e innocenti. Troppo lungo, troppo spietato, troppo doloroso, l'elenco delle vittime che come italiani piangiamo ancora adesso, agitati da episodi che ci portano a temere il ritorno di quegli anni bui.

La giornata della memoria per le vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice, istituita per legge nel 2007, è per il nostro Paese un giorno di dolore, ma soprattutto di riflessione e impegno politico e sociale. Il 9 maggio di 35 anni fa, il presidente della Dc, Aldo Moro, venne ritrovato esanime per mano delle Br, dopo quella lunga prigionia che aveva lasciato l'Italia sospesa e atterrita. Un rapimento e una morte che segnarono nell'anima anche il Molise con l'uccisione degli agenti di scorta 55 giorni prima. Tra loro c'era il nostro Giulio Rivera, anch'egli vittima a soli 25 anni della strage di via Fani.

Il terrorismo non ha risparmiato colori, ruoli, moralità e onestà delle sue vittime. Per questo è e sempre sarà nostro dovere mantenere viva una consapevolezza storica e civica che possa avversare ogni forma di ritorno di degenerazione dell'ideologismo politico e di parte. Lo faremo in ogni sede e in particolare con le scuole perché i nostri ragazzi crescano con la coscienza del rifiuto della violenza.

Il nostro grazie ancora adesso al Presidente Giorgio Napolitano, padre nobile dell'istituzione di questa giornata tanto importante che insegna a tutti noi il dovere di ricordare, capire e insegnare».

 

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