Commissione E-Democracy Siviglia, la testimonianza del presidente Niro

Niro: «Le nuove tecnologie per l'integrazione europea»
Niro: «Le nuove tecnologie per l'integrazione europea»

A conclusione  delle tre giornate di lavori che hanno impegnato la Commissione E-Democracy a Siviglia, nell'ambito dei progetti riferiti alla Conferenza delle assemblee legislative regionali europee, il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Niro,  ha espresso soddisfazione per l'andamento dei lavori stessi e per la significativa esperienza maturata in un contesto di alti contenuti e prestigio.

«In un'Europa che vuole fare del dialogo il suo principale fondamento, ai fini di un'integrazione reale tra gli organismi del vecchio continente  - ha dichiarato il presidente Niro - occorre sfruttare appieno  le strade alternative rappresentate dalle nuove tecnologie. Ciò, per favorire l'adattamento del modo di operare delle istituzioni democratiche al nuovo contesto sociale, per contribuire a mantenere aperto un rapporto costante con i cittadini, per migliorare l'erogazione dei servizi loro rivolti e garantire, nello stesso tempo, la trasparenza di ciò che viene fatto.  Solo in questo modo  si potrà permettere a chiunque lo desideri di partecipare in maniera nuova e diretta alla vita delle istituzioni politiche».

È una sfida impegnativa e decisamente suggestiva  quella sulla quale scommette il Presidente Niro che «va affrontata con serietà e responsabilità,  favorendo innanzitutto la formazione di professionisti capaci di gestire nei modi corretti i percorsi alternativi generati dai nuovi mezzi di comunicazione».
«Occorre, altresì, dare impulso e vigore - ha aggiunto -  ad azioni in grado di rimuovere i vincoli specifici legati all'esclusione di talune categorie all'esercizio della nuova "cittadinanza elettronica". In tal modo, le politiche per la promozione della partecipazione dei cittadini, anche attraverso l'apertura di nuovi spazi di dialogo interattivi, come piattaforme digitali, social network, blog e web, possono contribuire ad avvicinare alla vita delle istituzioni anche i soggetti normalmente più distanti, tra cui i giovani, trasformando l'amministrazione in un'organizzazione che apprende».

«E, anche su tale piano, la responsabilità maggiore dovrà essere certamente delle culture organizzative, amministrative e di governo, per cui dovremo essere noi, attori locali, i primi a mostrare i segnali di una accresciuta consapevolezza nel senso auspicato», ha concluso il presidente.

 

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