Iacp, dieci nuovi alloggi in Via Piave a Campobasso

Nagni: «Contributo importante a fronte di un panorama di emergenza abitativa sempre più crescente»
Nagni: «Contributo importante a fronte di un panorama di emergenza abitativa sempre più crescente»

L'assessore regionale ai lavori pubblici e alle politiche abitative, Pierpaolo Nagni, rende noto che, nella giornata di domani, giovedì 13 giugno, presso la struttura dello IACP di Campobasso, si procederà all'assegnazione di 10 alloggi di edilizia residenziale pubblica ad altrettante famiglie in possesso dei requisiti di legge, individuate dalla Commissione assegnazione alloggi del Comune di Campobasso.

L'intervento edilizio, destinato ad alloggi per sfrattati,  finanziato con il D.L 159/2007 e approvato con delibera di Giunta regionale, è inserito all'interno di un Piano particolareggiato che prevede la realizzazione futura, ma non ancora finanziata, di ulteriori 10 appartamenti.
Lo stabile, sito in via Piave a Campobasso, ospita 10 posti auto al coperto e due unità abitative per piano, una dei quali (al primo piano) è accessibile ai diversamente abili. Va detto, inoltre, che l'edificio è stato progettato e realizzato adottando componenti e sistemi impiantistici volti al risparmio energetico ed al recupero delle risorse rinnovabili, in linea con quanto previsto dalle recenti normative.

«Esprimo soddisfazione - ha dichiarato l'assessore Nagni - per la conclusione del primo blocco dei lavori e per la consegna di questi 10 appartamenti. Un'operazione che assume, oggi, una valenza ancora maggiore se si considera che avviene in un momento particolarmente delicato. Un momento in cui la crisi sta determinando un'emergenza abitativa sempre crescente anche nella nostra regione».

«Consapevole che questo contributo, seppure importante, possa soddisfare soltanto in parte le esigenze di tale contesto - ha aggiunto Nagni -  l'impegno futuro sarà volto, per quanto possibile, a reperire risorse finalizzate alla realizzazione di ulteriori soluzioni abitative da destinare a famiglie che, a causa di particolari condizioni economico-sociali, non possono accedere  al libero mercato e sono costrette, loro malgrado, a vivere in situazioni di grave precarietà abitativa».

 

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