Interruzione volontaria della gravidanza, Petraroia scrive al commissario Ruta

Petraroia: «La piena attuazione della legge n.194/78 è condizione necessaria per garantire a tutte le donne il diritto alla procreazione cosciente e responsabile»
Petraroia: «La piena attuazione della legge n.194/78 è condizione necessaria per garantire a tutte le donne il diritto alla procreazione cosciente e responsabile»

In relazione alla Legge 22 maggio 1978, n. 194, "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza" ed alla regolare funzionalità dei consultori familiari,
vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, ha inviato una al commissario straordinario  dell'Asrem, Carmine Ruta.
 
Questo il testo:
«La piena attuazione della legge n.194/78 è condizione necessaria per garantire a tutte le donne il diritto alla procreazione cosciente e responsabile.
L'art.9 nel garantire il diritto all'obiezione di coscienza in materia di aborto per il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie, stabilisce che gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenute in ogni caso ad assicurare l'espletamento delle procedure previste dall'articolo 7 e l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8 . Inoltre, attribuisce alla regione il potere di controllo e attuazione anche attraverso la mobilità del personale sanitario.
 
Le segnalate carenze di personale presso l'Asrem la mancata esigibilità dei servizi e dei diritti di assistenza di cui alla legge n.194/78 che ne conseguono richiedono massima attenzione e un intervento teso ad individuare un'organizzazione del lavoro in grado di dare risposte concrete alle esigenze delle donne, pur garantendo il diritto degli operatori medici e delle loro prerogative personali. Difatti, l'esercizio del diritto all'obiezione di coscienza non può avere ricadute sul diritto alla tutela socio-sanitaria delle donne e sulla stessa funzionalità ed efficienza del servizio sanitario regionale.
 
Per tali ragioni, si chiede un intervento volto ad assicurare, come prevede la legge, il reale ed efficiente espletamento da parte di tutti i Consultori regionali, nonché degli enti ospedalieri e delle strutture private accreditate, delle procedure e gli interventi di interruzione della gravidanza chirurgica e farmacologia. Sarebbe opportuna, visto il ruolo essenziale del ginecologo non obiettore, una maggiore integrazione tra il Centro regionale unico per le IVG dell'ospedale Cardarelli e le strutture consultoriali della Regione, in particolare con il Consultorio di Campobasso, che è privo di ginecologo non obiettore.
 
Previa attivazione di tutti i consultori, sarebbe altresì auspicabile decentrare in queste strutture territoriali alcune attività attualmente svolte in ospedale come il monitoraggio della gravidanza e relativi tracciati cardiotocografici, gli screening oncologici, le ecografie ostetrico-ginecologiche e la preparazione al parto delle gestanti».

 

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