Fondazione Giovanni Paolo II, la posizione di Petraroia sui licenziamenti

Il vicepresidente Petraroia
Il vicepresidente Petraroia

«Prendo atto con rammarico della vostra decisione, ingiusta e immotivata, di ricorrere al licenziamento di n. 45 infermieri al cospetto della possibilità faticosamente costruita in sede di Commissione Regionale Tripartita con le parti sociali che consente dal 10 luglio scorso di usufruire di 4 mesi di cassa in deroga.
 
La vostra nota allegata non spiega le ragioni per le quali sia preferibile licenziare 45 dipendenti anziché collocarli in cassa integrazione a costo zero per l'azienda.
Motivare tale scelta con un provvedimento adottato da Michele Iorio quale Commissario ad Acta della sanità il 30 giugno del 2011 o con il fatto che la Regione avrebbe dovuto sottoscrivere la definizione degli accordi raggiunti col sindacato, è oggettivamente poco plausibile.
 
Il Decreto n. 21/2011 di taglio dei posti letto risale a due anni fa e nella procedura della legge n. 223/91 non è contemplata come vincolo alcuna firma della Regione.
Con l'auspicio che la posizione assunta dalla Fondazione possa mutare in favore di una più comprensibile propensione al dialogo evitando dei licenziamenti iniqui di tanti lavoratori, porgo distinti saluti».
 
E' il contenuto di una nota che il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, ha inviato al presidente della Fondazione, Antonio Cicchetti, al presidente della Giunta regionale, Paolo di Laura Frattura, alla  Direzione dell'Area III della Regione Molise, al subcommissario Nicola Rosato, al prefetto di Campobasso, Francescopaolo Di Menna, al sindaco di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, all'Arcivescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Maria Bregantini, ed alle organizzazioni sindacali.

 

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