Promozione e tutela della salute mentale, riunione del Comitato regionale

Il Comitato svolge un ruolo altamente etico e morale avendo a che fare con soggetti  da tutelare in modo particolare
Il Comitato svolge un ruolo altamente etico e morale avendo a che fare con soggetti da tutelare in modo particolare

Garanzia delle pari opportunità, promozione e tutela della salute mentale, lotta all'esclusione e alla cosiddetta stigmatizzazione, fenomeno sociale che attribuisce una connotazione negativa e, troppo spesso, carica di pregiudizi nei confronti di chi è affetto da patologie psichiche, e al quale il sociologo canadese Erving Goffman ha dedicato buona parte dei suoi studi, a partire dagli anni Sessanta.

Se ne è parlato nel corso di un confronto a cui hanno partecipato i componenti del Comitato regionale per la promozione e la tutela della salute mentale, presieduto dal vicepresidente dell'Esecutivo regionale, Michele Petraroia L'organismo, rinnovato lo scorso 25 giugno con apposita delibera di Giunta e di cui fanno parte Michele Colavita, direttore del Servizio Assistenza socio-sanitaria e Politiche sociali, Angelo Malonconico, direttore del Centro di Salute mentale (CSM) di Termoli, Sergio Tartaglione, direttore del Distretto di Salute mentale (DSM) di Isernia, Franco Veltro , direttore del DSM di Campobasso, Domenico Mucci , presidente delle Comunità di riabilitazione psicosociali, Consiglia Maggiore, rappresentante delle associazioni dei familiari dei malati, Gianpietro Petrone, rappresentante delle associazioni degli utenti, e Carla Severino, funzionario del Servizio Assistenza socio-sanitaria e Politiche sociali, si è riunito per esaminare proprio le problematiche relative alla prevenzione e alla promozione della salute mentale allo scopo di avviare le connesse attività di intervento in linea con il Piano sanitario regionale 2013/2015, pubblicato ieri sul sito internet dell'Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Molise e approvato con Decreto n. 8 del 20 marzo 2013 da parte del commissario ad acta, Filippo Basso.

La discussione si è concentrata prioritariamente sull'analisi del nuovo Piano sanitario relativamente alla parte dedicata alla salute mentale e, soprattutto all'elaborazione di un progetto-obiettivo regionale triennale 2014/2016, finalizzato alla concreta attuazione sul territorio regionale delle "Linee di indirizzo nazionali per la salute mentale," individuate dall'Accordo Stato - Regioni del 20.03.2008.

I componenti del Comitato, nell'ottica di una politica di invarianza dei costi che caratterizza le Regioni su cui incombe il piano di rientro dal deficit sanitario, hanno mostrato il loro orientamento a fornire un proprio contributo per un nuovo modello di residenzialità delle strutture che ospitano questa particolare categoria di pazienti, incentivando la trasformazione delle attuali strutture in ricoveri post crisi ad hoc per degenze medio/ brevi e la specializzazione nei vari settori (disturbi specifici legati a problemi nutrizionali, neuropsichiatria infantile).

"La pubblicazione del nuovo Piano sanitario regionale - ha affermato l'assessore regionale alle Politiche socio-assistenziali, Michele Petraroia - rappresenta un riferimento certo e preordinato ai relativi piani operativi all'interno dei quali andremo a collocare specifiche misure di integrazione socio-sanitaria, tra cui quelle riferite ad azioni e percorsi che afferiscono alla salute mentale".Oltre che un obbligo normativo, essendo stato previsto dalla Legge regionale n° 30 del 6 novembre 2002 nell'ambito della disciplina della tutela della salute mentale, il Comitato svolge un ruolo altamente etico e morale avendo a che fare con soggetti da tutelare in modo particolare.

"Ritengo sia indispensabile - ha sottolineato ancora il vicepresidente della Giunta regionale - sviluppare, attraverso programmi specifici di medicina preventiva, l'acquisizione di maggiore fiducia in sé e nella società da parte del soggetto deviante e predisporre indicazioni ferme e sicure, che diventino una sorta di'abitudini' per utenti, operatori, istituzioni e cittadini".
 
"Lo strumento del Comitato - ha continuato Petraroia - ci permetterà di fare affidamento su esperti del settore per mettere in rete un sistema che sia in grado di superare i pregiudizi legati a questo genere così complesso di disagi e malattie e, soprattutto, rispondere alle necessità dei pazienti all'interno di un percorso di integrazione delle politiche socio-sanitarie e assistenziali, filo conduttore anche della proposta di legge regionale di riordino del sistema integrato dei servizi sociali".
 
La riunione si conclusa con l'impegno dei presenti ad elaborare una bozza di progetto-obiettivo regionale triennale 2014/2016 sulla salute mentale che verrà illustrata nel corso di un prossimo incontro pubblico che si terrà a Casacalenda il 28 settembre.

 

condividi

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO