Riabilitazione psicosociale, Petraroia incontra i presidenti delle Comunità presenti sul territorio molisano

Petraroia: «Solo diversificando l'offerta dei servizi sarà possibile realizzare forme di assistenza socio-sanitaria di elevata qualità e spessore»
Petraroia: «Solo diversificando l'offerta dei servizi sarà possibile realizzare forme di assistenza socio-sanitaria di elevata qualità e spessore»

A pochi giorni dall'incontro che ha visto confrontarsi i membri del Comitato regionale per la promozione e la tutela della salute mentale, continua l'impegno dell'assessore regionale alle  Politiche sociali, Michele Petraroia, nel campo dell'assistenza, della riabilitazione dei malati psichici e della loro integrazione sociale. 
 
Si è tenuto, infatti, ieri pomeriggio presso il competente Assessorato, un incontro, sollecitato dal Presidente della Confcooperative Molise, Domenico Calleo, con le 14 Comunità di riabilitazione psicosociale presenti sul territorio molisano e nelle quali operano circa 200 addetti ai lavori.
Centoquarantaquattro  i posti letto garantiti attualmente dalle strutture residenziali molisane, un numero destinato a subire un ridimensionamento in peius a causa della necessità di adeguare il sistema alle nuove norme nazionali, molto più restrittive, che disciplinano la materia. 

Tale considerazione obbliga tutte le parti ad adoperarsi per evitare disagi ai pazienti, problemi agli utenti e conseguenze negative per gli operatori. Non sarà un percorso semplice, ma nel corso della riunione sono state individuate metodologie di approfondimento condivise che agevoleranno la ricerca di una soluzione utile. Si tratta di realtà, nella maggior parte dei casi cooperative, in cui lavorano operatori qualificati che accolgono pazienti dimessi da strutture pubbliche e private che necessitano, soprattutto, di cure di tipo assistenziale e di reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo. 
 
Il principale obiettivo che si pongono coloro i quali gestiscono le comunità di riabilitazione psicosociale consiste nel favorire l'autonomia generale della persona, garantendo pari opportunità di integrazione e/o reintegrazione psico-socio-relazionale, attraverso progetti riabilitativi individuali e di gruppo; raggiunto questo primo risultato, si cerca di  facilitare poi il reinserimento degli ospiti presso le proprie abitazioni attraverso un lavoro con le famiglie, mediante programmi finalizzati ad una maggiore comprensione e accettazione della malattia psichica.
 
Le criticità che gli intervenuti hanno posto all'attenzione del vicepresidente della Giunta regionale hanno riguardato perlopiù la necessità oggettiva, oltre che normativamente prescritta, di riorganizzare l'intero settore che deve fare i conti con gli standard imposti a livello nazionale circa i parametri legati al numero di posti letto dedicati. Una possibile soluzione avanzata dall'Assessore Petraroia e condivisa dai presenti è stata quella di riconvertire alcune strutture di riabilitazione psicosociale, indirizzandole verso servizi di assistenza domiciliare e di implementazione delle azioni di medicina preventiva in maniera più capillare sull'intero territorio molisano. Proposta, inoltre, anche la realizzazione di un'apposita Anagrafe delle persone con disagio psichico grazie alla quale poter monitorare, nel breve, medio e lungo termine, le condizioni dei pazienti fino a poter garantir loro un possibile reinserimento lavorativo.
    
«Quello che dobbiamo sperimentare - ha affermato il vicepresidente dell'Esecutivo regionale - è un nuovo modo di intendere la comunità, cominciando ad individuare strutture che possano specializzarsi e rivolgersi a determinati target e garantendo un servizio che riesca a coprire l'intera filiera del settore della riabilitazione psichica». 
 
«Sarebbe, infatti, auspicabile - ha continuato Petraroia - che il Molise si dotasse di strutture riabilitative che rivolgano la loro attenzione a  minori e adolescenti, piuttosto che ad adulti e persone anziane, in quanto solo diversificando l'offerta dei servizi sarà possibile realizzare forme di assistenza socio-sanitaria di elevata qualità e spessore». 
 
«Si potrebbe contribuire in tal modo - ha concluso Petraroia - a far diventare il Molise luogo di attrazione in grado di fornire una vasta gamma di risposte diversificate a seconda del disagio che l'ospite prova, incentivando così forme di mobilità attiva e diminuendo la percentuale relativa a quella passiva».
 
L'assessore Petraroia, infine, ha ribadito quanto già affermato nel corso dell'incontro con il Comitato regionale di Salute mentale e cioè che il settore di intervento della salute mentale richiede la gestione di problematiche multidimensionali e l'integrazione di approcci socio-psicologici e sanitari che mostrano un grado di elevata complessità e che occorre scommettere proprio sulla realizzazione di un sistema di integrazione socio-sanitario, tema su cui la governance regionale sta predisponendo la norma regionale di recepimento della Legge quadro nazionale n. 328/2000 in materia di servizi sociali.
    
L'incontro si è concluso, considerata la delicatezza del tema, con l'auspicio dell'assessore Petraroia e di tutti gli intervenuti ad individuare percorsi condivisi di  integrazione socio-sanitaria che tutelino la condizione delle persone con disagio psichico, soprattutto nella fase successiva alla dimissione e di reinserimento nel contesto sociale, per evitare che si ripetino eventi drammatici, come il triste episodio avvenuto presso l'Ospedale Cardarelli di Campobasso, vicenda che ha profondamente scosso le coscienze dell'intera cittadinanza molisana.

 

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