Programma attuativo per persone in condizione di non autosufficienza e minori con grave disabilità, illustrato il provvedimento della Regione Molise

L'incontro in Assessorato con gli adddetti ai lavori e la stampa locale
L'incontro in Assessorato con gli adddetti ai lavori e la stampa locale

«Una risposta di civiltà e di umanità, prima ancora che un provvedimento amministrativo»: ha esordito con queste precise parole l'assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, nell'ambito dell'incontro, tenutosi questa mattina presso il competente Assessorato, alla presenza di numerosi rappresentanti del mondo istituzionale, sanitario, sindacale e del partenariato sociale e degli organi di informazione che hanno accolto con piacere l'invito fatto loro nei giorni scorsi.
 
Parole che fanno riferimento al Programma attuativo per le persone in condizioni di non autosufficienza e per  i minori con grave disabilità, lodevole iniziativa adottata lo scorso 6 settembre dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore al ramo, Michele Petraroia, e il cui Avviso è stato pubblicato sull'edizione n. 25 del 16 settembre scorso del Bollettino Ufficiale della Regione Molise e della quale stamane la struttura assessorile ha voluto illustrare le caratteristiche, chiedendo una collaborazione da parte di tutti a veicolare questa azione messa in campo.
 
Un'opportunità concreta che si rivolge principalmente a due categorie di beneficiari: da un lato, i pazienti residenti nella regione Molise che presentano bisogni con un elevato livello di complessità, in condizione di dipendenza vitale da assistenza continua e vigile (persone con gravi patologie degenerative non reversibili o in coma, compresi i pazienti affetti da SLA; soggetti con grave stato di demenza sulla base di specifici indicatori classificati con il Clinical Demential Rating; persone con patologie ad andamento cronico degenerativo con pluripatologie; soggetti con gravissimi disagi psichici o intellettivi o sordo-cecità che necessitano di assistenza vigile ventiquattro su ventiquattro con grave rischio per la propria incolumità vitale; persone celebro-lese o in stato vegetativo) e i minori, residenti nella regione Molise, affetti da grave disabilità che limita fortemente l'apprendimento delle competenze necessarie a favorire l'autonomia comunicativa-relazionale, e che hanno estremamente bisogno di interventi strutturati per l'acquisizione di soddisfacenti livelli di autonomia. 
 
Un'azione concreta di politica sociale per la quale la Regione Molise ha impiegato 1.897.500 euro, risorse a valere sul Fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2013, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e che consentirà ai familiari dei beneficiari di avere la possibilità di potersi allontanare, sapendo di poter contare su persone che, attraverso tali risorse, possano magari essere retribuite dalla famiglia stessa per svolgere un lavoro di assistenza e di cura al malato. 
 
Il piano di interventi prevede la possibilità di fornire un contributo economico, aggiuntivo all'indennità di accompagnamento, fino ad un massimo di 700 € mensili: tali somme potranno essere utilizzate per i caregivers, relativamente a rimborsi per l'acquisto di presidi ed ausili non compresi nel nomenclatore sanitario per migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre l'onere assistenziale del caregiver stesso, e per i cosiddetti soggiorni di sollievo, elemento fortemente innovativo rispetto alle azioni del passato, per fornire un supporto alla famiglia attraverso ricoveri in residenze sociosanitarie, assumendo l'onere della quota sociale, quale intervento complementare all'assistenza domiciliare. Finanziabili, inoltre, anche gli interventi, teorici e pratici, personalizzati atti a favorire il raggiungimento delle capacità di autonomia personale dei minori con grave disabilità.
Un ruolo fondamentale dovrà essere svolto anche dai Comuni molisani: infatti, le famiglie che hanno un congiunto affetto da grave patologia potranno presentare apposita istanza, corredata da certificazione medica, presso il proprio Comune di residenza, il quale, per il tramite del proprio assistente sociale o quello individuato dall'Ambito Territoriale Sociale di competenza, provvederà a formulare il Programma Individuale di Assistenza (PAI). Sarà cura degli organismi di valutazione multidimensionale e multi professionale previsti nella strutturazione dell'ASReM valutare i bisogni specifici dei richiedenti tali forme di sostegno.
 
Pur nella ristrettezza delle risorse disponibili, sulla base di un monitoraggio e di una simulazione effettuati grazie alle rilevazioni fornite dall'ASReM, si dovrebbe riuscire a garantire un contributo economico a circa 220 pazienti in condizione di dipendenza vitale da assistenza continua e vigile e 40 interventi rivolti ai minori con grave disabilità.
 
Proprio in virtù delle poche risorse a disposizione e della necessità di distribuire un importo ragionevole, la scelta dell'Amministrazione regionale si è orientata nel riconoscere il beneficio solo a chi ne avrà effettivamente bisogno per evitare quelle che, nelle passate iniziative, hanno rappresentato interventi a pioggia. 
 
«Una vera e propria rivoluzione nel settore dell'integrazione socio- sanitaria - ha affermato l'assessore Petraroia - che, a piccoli passi, vorremo concretamente realizzare e di cui le varie azioni che abbiamo messo in campo, come l'iter relativo alla proposta legislativa di riordino in materia, i 5 milioni di Euro destinati ai servizi socio-educativi per la prima infanzia, i progetti legati agli immigrati, ai Rom, Sinti e Caminanti, la possibilità di aderire alla rete SPRAR, il confronto permanente con le comunità di riabilitazione psicosociale e l'attenzione verso i Centri di Salute mentale, e da ultimo i circa 2 milioni per la non autosufficienza, rappresentano tanti tasselli che ci permetteranno di costruire il nuovo mosaico sociale del Molise del domani».
 
Apprezzamento, stima, e riconoscimento nei confronti dell'iniziativa messa in campo e un fattivo impegno a veicolare il Programma attuativo sono state rivolte all'assessore Petraroia e all'intera struttura assessorile da parte del Tutore dei minori, Erminia Gatti, della consigliera di parità, Giuditta Lembo, del pesidente dell'Ordine dei medici, Gennaro Barone, delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti dell'Ordine degli psicologi e degli assistenti sociali, del mondo del volontariato e del terzo settore.
In particolare, la coordinatrice dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla AISM per l'Abruzzo e il Molise, Monia Di Giovanni, intervenuta all'incontro, ha definito l'iniziativa una vera e propria best practice e si è impegnata ad illustrarla come esempio da imitare sia in Abruzzo che al tavolo nazionale dell'AISM.
 
«È attraverso azioni di questo tipo - ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia - che le istituzioni si fanno carico dei problemi della cittadinanza, sostenendo, in maniera concreta, coloro i quali vivono una condizione di disagio e sofferenza, la maggior parte dei quali si trova in quella drammatica fase definita fine vita». 
 
«Proprio in questi giorni - ha chiosato l'assessore - siamo riusciti a deliberare un provvedimento di Giunta con cui abbiamo sbloccato un ammontare di risorse pari a 50mila € e destinate alle Associazioni storiche tutelate dalla legge 24/90 ( ANMIL - Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, UIC - Unione Italiana Ciechi, ENS - Ente Nazionale Sordomuti, ANMIC - Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) risorse che eviteranno lo sfratto a questi enti morali che operano a favore dei cittadini: un altro piccolo tassello da aggiungere al mosaico che stiamo componendo».

 

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