150°, il Consiglio regionale apre a scuola e cittadini

Questa mattina, a Palazzo Moffa, rievocati gli eventi più significativi dell'Unità d'Italia
Questa mattina, a Palazzo Moffa, rievocati gli eventi più significativi dell'Unità d'Italia

Con l'inaugurazione della mostra fotografica "Galleria dei Presidenti del Consiglio", realizzata di Gino Calabrese, che propone i volti di tutti i presidenti che si sono succeduti nella carica  della massima  Istituzione regionale  dalla sua nascita, alla presenza delle autorità civili e militari e di numerosi cittadini, hanno avuto inizio nella mattinata i festeggiamenti programmati dalla Presidenza del Consiglio regionale per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Dopo  l'esibizione del Coro Polifonico Femminile "Samnium Concentus", diretto dal Maestro Guido Messore, che ha  cantato l'inno italiano, si è passati agli interventi programmati.
Ha aperto i lavori il Presidente del Consiglio, Michele Picciano, che ha dato lettura del  messaggio   augurale inviatogli dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

«Ho voluto fortemente questa manifestazione - ha detto Picciano - in questa sede, perché essa è la casa di tutti i molisani. Era giusto farla qui per testimoniare anche il senso di appartenenza allo Stato, alla Nazione. Abbiamo voluto, altresì, celebrare questa ricorrenza con il mondo della scuola, perché è proprio dalla scuola che occorre partire per insegnare ai giovani il senso di appartenenza e la storia di chi si è adoperato per conseguire traguardi importanti che ci consentono di vivere una vita migliore».

Giovanni Cerchia, Docente di storia moderna all'Università degli studi del Molise, e Anna Paolella, Referente per l'autonomia dell'ufficio scolastico del Molise, si sono soffermati, nei loro interventi,  sulla ricostruzione delle fasi storiche che hanno portato all'Unità d'Italia.

«Viviamo una stagione difficile e il cambiamento deve essere ben guidato - ha evidenziato Fernando Di Laura Frattura, Presidente dell'Associazione ex consiglieri regionali - consapevoli che dalle grandi difficoltà può nascere un nuovo ordine perfino migliore del vecchio, ma attenti a non smarrire le profonde radici di una civiltà che non divide, ma accoglie e rispetta. Le celebrazioni per il 150° avranno quindi un valore aggiunto se attraverso il dibattito e le proposte potranno aiutare a trovare nuove soluzioni per vincere le sfide del futuro e sentirsi fieri di essere molisani e italiani».

«Auguri di cuore a tutti gli italiani - ha esordito D'Alete - , a tutti i molisani, ai novecentomila che vivono all'estero e che oggi si stringono idealmente alla loro terra, auguri a tutti noi, nessuno escluso, perché stamani festeggiamo qualcosa di più delle nostre radici, della nostra appartenenza, del nostro passato, della nostra storia. Oggi, ancor di più, festeggiamo, attraverso il ricordo, quello che ancora ci attende: il nostro futuro».
«A tutti noi - ha concluso D'Alete - ai molisani ed agli italiani tutti, auguro di poter essere artefici del nostro destino».

«Ne è passato di tempo, da quel lontano 20 ottobre 1860, quando al Passo del Macerone - ha detto Rosario De Matteis - sopra Isernia, alcuni reparti dell'esercito borbonico vennero sconfitti dall'esercito di spedizione sabaudo che voleva velocemente raggiungere il Volturno per incontrarsi con le truppe garibaldine che risalivano il Sud per portare a termine il progetto di unificazione. Dopo quella battaglia, dopo quella giornata, anche il Molise entrava nella storia del Risorgimento».
«Anche il piccolo Molise - ha concluso De Matteis - ha fatto il suo dovere nel costruire l'Italia Unita».
I lavori si sono conclusi con l'intervento dal Presidente della Regione, Michele Iorio, che ha scelto il tema del Federalismo per avviare le sue riflessioni.

«Abbiamo ascoltato interessantissime relazioni - ha detto il Presidente Iorio - che hanno permesso di arricchire il nostro bagaglio di conoscenze sulla problematica.  Il Federalismo è un patrimonio di tutto il Paese, d'altronde le sue radici sono ben rappresentate nella nostra carta costituzionale. E' la strada da percorrere per migliorare le nostre istituzioni che a loro volta sono chiamate a sviluppare condizioni per un progetto di crescita e di miglioramento delle condizioni delle singole comunità.
 
In questo spirito, io credo, si possano veramente creare le situazioni per un futuro migliore, anche se, come è stato evidenziato, i tempi che si stanno vivendo non sono incoraggianti. Il nostro Molise, dopo aver dato il suo contributo alla causa dell'Unità d'Italia, può dirsi integrato pienamente in un progetto di crescita e di sviluppo che ci auguriamo possa proseguire e rafforzarsi».

 

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