Mignano Monte Lungo, ricordare Cannavinelle

Il Vicepresidente Pietracupa nel corso del suo intervento alla cerimonia commemorativa
Il Vicepresidente Pietracupa nel corso del suo intervento alla cerimonia commemorativa

La Regione Molise ha ricordato come ogni anno le vittime della tragedia di Cannavinelle, 42 lavoratori, quattro dei quali molisani, morti il 25 marzo 1952. Il dramma si verificò alle 11,30 del mattino in uno scoppio avvenuto nella galleria di derivazione tra il Molise e la Campania in cui gli operai stavano lavorando per l'impianto di produzione di energia elettrica della Società Meridionale di Elettricità.

La cerimonia di commemorazione, che è cominciata con la celebrazione della Santa Messa alla presenza di autorità politiche e civili e dei familiari delle vittime, si è svolta presso la Centrale Idroelettrica di Mignano Monte Lungo. Per la Regione Molise era presente il Vicepresidente, Mario Pietracupa, che ha poi partecipato ad una tavola rotonda avente come tema la sicurezza sul lavoro.
«Sono onorato oggi di rappresentare qui a Mignano la Regione Molise - ha detto Pietracupa - che è unita a questo territorio da una serie di legami.
 
Un legame fisico-geografico come quello della galleria della tragedia, che collega Mignano a Roccapipirozzi, un legame emotivo che deriva dal sacrificio di operai che appartenevano ad entrambe le regioni e un legame territoriale, storico, che è quello del dramma dell'emigrazione e delle umiliazioni che ha coinvolto le nostre popolazioni, gente umile e unica che in stato di necessità è stata costretta a lavorare nelle condizioni più pericolose perché aveva il dovere di mandare avanti la famiglia. Questa gente è quella che ha subìto le massime conseguenze, perché ha perso la vita pur rendendosi perfettamente conto delle condizioni di lavoro precarie in cui operava».

«E' questo l'aspetto più grave del dramma - ha sottolineato il Vicepresidente - che ricordiamo oggi, un aspetto che mette noi istituzioni con le spalle al muro, di fronte ad un unico dovere: quello di onorare la memoria delle vittime in una chiave di prospettiva per evitare di commettere ancora gli stessi errori. Il monito è questo: capire che la dignità dell'uomo non può essere violata da nessuno. Eccolo il messaggio che ci viene dalla storia e soltanto se noi ci raccordiamo a questo tipo di significato profondo io credo che, forse, con le nostre coscienze riusciremo a comportarci in maniera diversa. E' impensabile che un uomo debba mettere a repentaglio la propria vita mentre sta dando il massimo del proprio apporto alla società civile. Il lavoro è un diritto e un dovere, ma va praticato nella massima sicurezza».

Pietracupa si è poi rivolto direttamente ai presenti: «In questo contesto, anche i cittadini svolgono un ruolo importante. E' proprio dove si avverte una situazione di precarietà e di sicurezza che non è garantita del tutto che non possiamo più nasconderci dietro il non mi interessa e il non mi compete. Il problema è di tutti così come la società è di tutti. Dunque, ferme le responsabilità di chi deve garantire per legge le norme sulla sicurezza, tutti abbiamo il dovere di denunciare certe situazioni. I cittadini hanno il diritto di censurare l'operato di noi amministratori. Solo così ci comportiamo da paese civile. Questa è la vera conquista in una giornata di profondo cordoglio come quella di oggi».

 

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