Novità per il Molise dai Fondi UE

L'Assessore Gianfranco Vitagliano
L'Assessore Gianfranco Vitagliano

In relazione alla recente decisione della Commissione Europea di parametrare con criteri diversi l'assegnazione dei nuovi Fondi comunitari 2014-2020, decisione che interessa in Italia anche la nostra regione, interviene l'Assessore regionale alla Programmazione, Bilancio e Finanze, Gianfranco Vitagliano:

«In questi giorni diversi eventi riportati dai mass-media hanno fatto passare senza il rilievo che meritava l'approvazione, da parte della Commissione Europea, del nuovo budget comunitario 2014-2020.
Per i 336 miliardi di euro destinati ai Fondi strutturali (Fers, Fse e Fondo di coesione) e i 384 miliardi per la Politica Agricola Comune, le regole di spesa definite dall'UE si basano sulle solite parole chiave: convergenza, competitività, semplificazione, condizionalità e sostegno degli investimenti.
La novità è l'aggiunta di una nuova categoria per una migliore definizione del parziale ritardo di alcune regioni, in sostituzione dell'attuale phasing out/in.

Questa nuova categoria, nella proposta della Commissione, riguarda solo 50 regioni europee e, in Italia: Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna.
Ai più la cosa sembrerà di ordinario significato ma si tratta, invece, di una svolta fondamentale e, per noi molisani, assai rilevante sul piano delle prospettive finanziarie e regolamentari.
Viene a cadere, infatti, quel vincolo irrazionale del 75% del PIL che, a seconda che ci si trovava un po' sopra o un po' sotto di tale soglia, differenziava in maniera sostanziale panieri finanziari, massimali di aiuto, regole di ammissibilità, categorie di spesa.
E tutto ciò unicamente in ragione di un lieve spostamento rispetto alla media di un solo parametro: il PIL.

Passi la sottovalutazione della notizia, ma non ci si può scordare che il Molise, per primo in Italia e tra i primi in Europa, ha sollevato dal 2003 e in tutte le sedi, il problema.
Con argomenti incontestabili e con la perseveranza di chi sente di avere ragione - insieme al Presidente Iorio ed a Gaspare Tocci - abbiamo chiesto ed ottenuto allora l'attenzione di Mario Monti, Commissario europeo alla Concorrenza, che con grande responsabilità assunse il patrocinio della nostra iniziativa per la revisione delle regole e delle categorie.

Il primo risultato - in diversi se ne saranno accorti - venne con l'aggiornamento della carta degli aiuti, ottenuto dal Molise - unica regione in tutta l'Europa - dopo le calamità naturali del 2002-2003.
L'area del cratere sismico godeva, al momento degli eventi calamitosi, di una percentuale  "teutonica" per gli aiuti: il 10% dell'investimento in termini di equivalente sovvenzione lorda, come la Lombardia; mentre i comuni della Daunia, a cinque chilometri dal nostro Basso Fortore, si vedevano garantito il 51% in termini di ESL.

Con la revisione proposta da Monti ed approvata dalla Commissione, siamo da allora al 40% dell'ESL.
Non soddisfatti di quel solo risultato, abbiamo insistito negli anni successivi, fino a richiamare a Termoli, nell'ottobre 2007, molti tra i massimi responsabili regionali italiani, i dirigenti del Dipartimento delle politiche di sviluppo presso il Ministero dell'Economia ed alcuni tra i più alti responsabili delle Direzioni europee, perché ci si convincesse che una parte dell'Italia, diversa da quella in forte sviluppo, al Nord, e da quella ancora in grave ritardo, al Sud, aveva bisogno di essere inquadrata in altro modo e accompagnata, nel transito, con diverse e più adeguate  politiche di sostegno.

Il  dibattito che ne scaturì ebbe eco notevole, anche a Bruxelles.
Sugli spunti di quel confronto abbiamo continuato a perorare la causa, in questi anni, favorendo e supportando i necessari approfondimenti sui  metodi e sulla misura delle politiche addizionali.
Iorio ed io, ancora di recente, abbiamo assunto posizioni nette in proposito, anche divergenti rispetto a quelle del Governo italiano.

Oggi, finalmente, vediamo premiati l'impegno e la costanza di questi anni.
Abbiamo avuto a Bruxelles - è successo a me ed a Tocci qualche settimana fa - i complimenti per la lungimiranza molisana nell'aver individuato per tempo le incongruenze di un sistema consolidato ma, evidentemente, inadeguato per la gestione delle risorse.


Se la Commissione è arrivata a decidere per una nuova categoria regionale e, quindi, a tutti gli effetti per un nuovo obiettivo, un po' di merito forse tocca anche a noi.
I vantaggi della decisione si vedranno per il Molise tra qualche anno.
Oggi mi è parso doveroso ricordare le persone e le azioni alle quali va il merito di questa nuova opportunità».

 

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