Campobasso, all'insegna del 150° il Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione

Anche quest'anno pregevoli manifesti e brochure con disegni del maestro Mario Serra
Anche quest'anno pregevoli manifesti e brochure con disegni del maestro Mario Serra

Al via la quindicesima edizione del Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione, "Premio G. Guerrizio". All'interno del Parco San Giovanni di Via Lombardia, a Campobasso, dal 22 luglio all'11 agosto si avvicenderanno Compagnie abruzzesi e campane e pugliesi, in aggiunta a quelle molisane che da anni costituiscono l'ossatura del Festival. Dieci spettacoli all'aperto, oltre ad eventi musicali, e ad un Concorso fotografico a tema abbinato a Festival. 
 
L'organizzazione è dell'Associazione "Il Nostro Quartiere San Giovanni", con il contributo della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune capoluogo di regione e di sponsor privati. Ingresso libero per gli spettatori.

Quest'anno lo svolgimento della kermesse coincide con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. 
«Vorrei ricordare a questo proposito - spiega Lino D'Ambrosio, Direttore artistico del Festival - l'apporto degli uomini di teatro al processo di unificazione e alla costruzione dell'identità italiana. In questi 150 anni, il teatro italiano ha raccontato, attraverso i testi e gli spettacoli, l'evoluzione del Paese e ha costruito la sua memoria collettiva. A partire dagli autori che fin dall'indomani dell'Unità hanno scritto in dialetto, mantenendo dunque uno stretto rapporto con il territorio, per aprirsi però a tematiche di rilevanza nazionale: basti pensare alla grande drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Viviani, dai De Filippo a Ruccello e Moscato.
 
Tra Ottocento e Novecento, autori come Praga e Giacosa hanno raccontato le condizioni e le crisi della borghesia: le crisi private, come nei drammi sull'adulterio, e le crisi pubbliche, quelle legate al fallimento economico. Ci auguriamo che questa 15°edizione del Festival giunga come un segnale positivo e importante per la collettività».

 
 

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