Macroregione, Niro guarda a Daunia e Sannio

Niro: «Allargando i confini molisani verso Puglia e Campania, si creerebbe una regione naturale punto di riferimento per l'intero centro-sud»
Niro: «Allargando i confini molisani verso Puglia e Campania, si creerebbe una regione naturale punto di riferimento per l'intero centro-sud»

«Non è un tema nuovo quello della macroregione: già nel 2011, in occasione della conferenza programmatica dell'Udeur a Campobasso, io e l'onorevole Mastella avevamo puntato l'attenzione sullo sviluppo di una macroregione come leva strategica per competere in Italia e in Europa. Tema, condiviso anche dal precedente Governo regionale, che ho ripreso nel 2012 per esprimere le ragioni del mio no all'accorpamento della nostra regione con l'Abruzzo e le Marche».

A parlare è il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, il quale esprime la sua contrarietà all'ipotesi di accorpare il Molise in una macroregione con Marche ed Abruzzo e ne spiega  le ragioni.
«Una tale realtà sarebbe, infatti, solo un danno che finirebbe per rendere ancora più marginale il peso del Molise, che assumerebbe il ruolo di periferia nel nuovo contesto interregionale. L'accorpamento con Marche ed Abruzzo sminuirebbe gradualmente quel consolidato patrimonio molisano di valori, tradizioni ed identità e porterebbe ad una perdita dell'autonomia regionale, tradendo così l'eredità che i Padri costituenti del Molise ci hanno lasciato, consegnando ad altri la facoltà di decidere sul nostro destino».

L'alternativa, il presidente Niro ce l'ha e sarebbe quella di  «ampliare i confini regionali includendo la Daunia e l'area campana del Sannio spingendosi, quindi, fino a Salerno, per avere un'apertura sul Tirreno, creando così una nuova regione che possa divenire realmente un punto di riferimento del centro-sud».

«In questa prospettiva - conclude il presidente - continueremmo a garantire la valorizzazione dell' identità molisana e ad espandere le potenzialità economiche della nostra Regione con la presenza, oltre che sull'Area balcanica, attraverso la città di Termoli, anche su quella tirrenica».

 

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