Euroregione adriatico-ionica, l'assessore Nagni in Croazia

Nagni: «Ci aspetta una fase più impegnativa ed è necessario concentrarsi sulle aree a noi più vicine»
Nagni: «Ci aspetta una fase più impegnativa ed è necessario concentrarsi sulle aree a noi più vicine»

E' appena tornato dalla Croazia l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni, dove ha partecipato, in rappresentanza della Regione Molise, a due importanti appuntamenti dell'Euroregione adriatico-ionica. Nella città di Fiume, infatti, si sono riuniti il Comitato esecutivo e la Commissione Trasporti dell'organismo transfrontaliero. Strategia macroregionale adriatico-ionica, anche alla luce del prossimo ingresso della Croazia nell'Unione Europea, cooperazione transfrontaliera progetti strategici  IPA  Adriatico, nei quali la Regione Molise è presente sia come capofila che come partner di diversi progetti, sono stati i temi affrontati nel corso dei lavori del Comitato esecutivo. Di strategia marittima per l'Adriatico e lo Ionio e di potenziali progetti di investimento in trasporti e infrastrutture, si è  invece discusso nell'ambito della seconda riunione.

«L'esperienza dell'Euroregione adriatico-ionica  - ha dichiarato l'assessore Nagni -  è, senza dubbio, un fatto positivo e la fase che ci attende, quella 2014 - 2020, rappresenta un momento delicato ed impegnativo per il nostro territorio. Il buon lavoro fin qui svolto dovrà avere un'ulteriore accelerazione per passare da una fase delle buone pratiche e delle buone idee ,ad un'altra  che miri decisamente ad una concretezza strutturale».
«Proprio per un discorso di ottimizzazione degli sforzi da mettere in campo - ha continuato  Nagni -  è necessario guardare con più attenzione le aree e le contee che ci stanno di fronte, pensando ad interventi basati sui movimenti delle regioni limitrofe, l'Abruzzo e la Puglia, e,  dall'altra parte, la Croazia, la Bosnia Erzegovina, l'Albania».

«Sono queste le aree - ha concluso l'assessore - che dovremmo tenere ben presenti  e su cui dovremmo concentrarci. Sarebbe sicuramente una scelta più funzionale rispetto all'idea di imbarcarci in progetti che, per quanto ambiziosi ed affascinanti,  coinvolgono aree e partner decisamente troppo distanti da noi».

 

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